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Aggiornato: 21 giugno 2025
La sua repentina scomparsa mi rese immobile per qualche tempo, e quasi asfissiato nel vuoto, e cieco come un uomo, che abbagliato dalla luce istantanea, rientra immediatamente nelle tenebre. Illusioni, speranze, amore, tutto era svanito: la vita mi sembrava un'ironia atroce, un inganno, un supplizio! Mi trascinai fino ad una sedia, caddi colla testa sul tavolino e le braccie penzoloni.
Appena aperte le imposte, la contessa si arrestò un istante come attonita a guardarmi, forse al pari di me stupefatta dalla sorpresa, e dubbiosa della scoperta. Poi mi parve, da una contrazione quasi impercettibile del volto, che mi avesse riconosciuto: chiuse le invetriate e si ritirò lentamente. Io rientrai, caddi sul canapè, sopraffatto da confuse emozioni, nelle quali però dominava una strana paura... paura di quel fantasma che mi perseguitava con implacabile fatalit
Finito questo, la buia campagna tremò sì forte, che de lo spavento la mente di sudore ancor mi bagna. La terra lagrimosa diede vento, che balenò una luce vermiglia la qual mi vinse ciascun sentimento; e caddi come l’uom cui sonno piglia. Inferno · Canto IV Ruppemi l’alto sonno ne la testa un greve truono, sì ch’io mi riscossi come persona ch’è per forza desta;
Mentre che l’uno spirto questo disse, l’altro piangëa; sì che di pietade io venni men così com’ io morisse. E caddi come corpo morto cade. Inferno · Canto VI Al tornar de la mente, che si chiuse dinanzi a la piet
Non fui mai incriminato o processato per i miei discorsi attraverso l'Italia, in 24 anni di vita politica. La Camera ritenne eletto il mio competitore a primo scrutinio. Nel 1897 caddi a Milano per 60 o 70 voti, ma riuscii a Ravenna per più di 150 voti. Il mio discorso sulla crisi, per cui entrò nel Ministero Rudinì l'on.
Così in quel primo assalto costretto ad attaccarsi tenacemente al fianco del navicello, colui non potè niente lavorare col suo spadone, ma nè io pure avendo, pel trabalzamento, perduto al tutto l'equilibrio, potei difendermi, e caddi addosso a lui.
Tanta riconoscenza il cor mi morse, ch'io caddi vinto; e quale allora femmi, salsi colei che la cagion mi porse. Poi, quando il cor virtu` di fuor rendemmi, la donna ch'io avea trovata sola sopra me vidi, e dicea: <<Tiemmi, tiemmi!>>. Tratto m'avea nel fiume infin la gola, e tirandosi me dietro sen giva sovresso l'acqua lieve come scola.
Una nube mi oscurò la vista, e caddi nella stanza come privo di sensi. Dopo qualche istante ritornai alla finestra, ma essa era partita. Erano passati alcuni giorni da quell'istante che mi rendeva felice, quando incominciai a scorgere una insolita mestizia sul volto della contessa Savina. Oh come avrei voluto interrogarla, conoscere il motivo del suo turbamento, e consolarla. Impossibile!...
Una palla mi colpì al ginocchio e vinto dallo spasimo caddi privo di sensi. «Allorquando rinvenni mi trovai all'ospedale di Lodi ove rimasi molto tempo prima di poter ricuperare la salute. Mi alzai dal letto ma la mia gamba si sovveniva ancora della crudele ferita; presi una gruccia e non m'abbandonò più mai.
Tanta riconoscenza il cor mi morse, ch’io caddi vinto; e quale allora femmi, salsi colei che la cagion mi porse. Poi, quando il cor virtù di fuor rendemmi, la donna ch’io avea trovata sola sopra me vidi, e dicea: «Tiemmi, tiemmi!». Tratto m’avea nel fiume infin la gola, e tirandosi me dietro sen giva sovresso l’acqua lieve come scola.
Parola Del Giorno
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