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Aggiornato: 5 giugno 2025
Vidi quel Bruto che cacciò Tarquino, Lucrezia, Iulia, Marzïa e Corniglia; e solo, in parte, vidi ’l Saladino. Poi ch’innalzai un poco più le ciglia, vidi ’l maestro di color che sanno seder tra filosofica famiglia. Tutti lo miran, tutti onor li fanno: quivi vid’ ïo Socrate e Platone, che ’nnanzi a li altri più presso li stanno;
Da indi scese folgorando a Iuba; onde si volse nel vostro occidente, ove sentia la pompeana tuba. Di quel che fe' col baiulo seguente, Bruto con Cassio ne l'inferno latra, e Modena e Perugia fu dolente. Piangene ancor la trista Cleopatra, che, fuggendoli innanzi, dal colubro la morte prese subitana e atra.
Fu dunque il colonnello che sposò la marchesa per procura, mentre il dottor Bruto Zungo, cangiato oggimai in Tiberio, Bruto era troppo rivoluzionario per un marchese di Tregle, gustava le delizie del matrimonio nelle braccia di una lorette a Parigi.
E così dicendo, a malgrado delle premure di Bruto, uscì precipitoso dalla stanza; se non che, con eguale precipitazione ritornando per un momento indietro, con voce affannosa: Dimmi, dimmi... e.... donne ne hanno con loro? Donne? E che importa delle donne? Importa benissimo; sono forse peggio degli uomini; ma a me, a me costoro, tutti tutti fino ad uno, non mi fuggiranno una seconda volta.
De li altri due c'hanno il capo di sotto, quel che pende dal nero ceffo e` Bruto: vedi come si storce, e non fa motto!; e l'altro e` Cassio che par si` membruto. Ma la notte risurge, e oramai e` da partir, che' tutto avem veduto>>. Com'a lui piacque, il collo li avvinghiai; ed el prese di tempo e loco poste, e quando l'ali fuoro aperte assai,
Quel bruto, sì, fa ciò che vuole; sa quanto deve vendere il suo raccolto, come può frodare il compratore. Dando un colpo di frusta al cavallo che trasalì e quasi s'impennò all'inusato maltrattamento, soggiunse: Tu lo sai ciò che vuoi: arrivare presto alla stalla, mangiare il tuo sacco di biada.... Ma io, ma noi....
Ah! ah! ora intendo.... riprese il vecchio che, sebbene rozzo oste, aveva capito che il signor Basilio aveva toccato qualchecosa di serio. Ah! ora intendo: cioè non intendo altro se non che voi siete un bravo merlo. Il signor Basilio si morse le labbra e mutò discorso; Bruto se le morse pur lui, per non dare in uno scroscio di risa, La polka, la polka! urlavano le coppie del salone da ballo.
La marchesa aveva investito Bruto di tutta la sua sostanza per irrevocabile donazione ed era andata a pregare il re di conferirgli e riconoscergli il titolo di marchese di Tregle. Ciò fu fatto. Il nuovo marchese tornò a Napoli dopo la morte della sua protettrice. Il colonnello Colini e don Gabriele, che abitavano di gi
La parola: «Chi siete voi», che era venuta sul labbro di Bruto, vi spirò senza esser proferita, in quantochè non alla cangiata fisionomia di Alfredo, ma a quella di lui voce sì bene conosciuta ravvisò l'antico collega: onde in un subito slanciatosi dalla sedia incontro, Poffar di Bacco! gridò, chi vedo mai! Alfredo, e certo tu, Giovanni.
Amico, rispose pacatamente Giovanni, non occorre che noi replichiamo alle domande che ci fai intorno alla famiglia nostra; queste son cose private, nè il tempo soliamo impiegare in inutili ciarle. Qualche affare?... interruppe Bruto, ebbene allora sediamoci; son qua ad ascoltarvi. E così dicendo fece sedere sul divano i due amici.
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