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Aggiornato: 11 giugno 2025
Né sia perch'animale alcun invídi uomo per piume o squame o pel che s'abbia, né perché sappian tesser antri o nidi; e tu sol, nudo, isposto a l'empia rabbia di Borea, veda ogni vil canna e legno armato contra 'l freddo ed atra scabbia. Questo forse ti pare d'odio segno; pur sta' sicuro e fa' che ti conforte, ch'odio non è, ma sol un breve sdegno. Pulchrum naturae varietas est.
«Quid non longa dies, quid non consumitis anni?» MART. In quelle parti, ove di poggio in valle, di valle in poggio va scherzando aprile, madonna or giace e in atto signorile sovente in l'erbe pon su' fior le spalle. Zefiro intorno baldamente válle spirando in quella faccia, in quel gentile sino d'avorio schietto, e chiama vile di Borea l'Orizia e biasmo dálle.
Cosa è quell'aggrupparsi di soldati che corono, lì, verso borea? Qualche torneatrice che balla sulla corda, o qualche frate che predica il giudizio finale. No, non mi pare. Si affollano di troppa pressa, e tornano addietro troppo malvogliosi. Andate a vedete, Guiberto, e venitemi a raggiungere alle tende dove mi reco.
57 In capo d'otto o di più giorni in corte venne inanzi a Ginevra un viandante, e novelle arrecò di mala sorte: che s'era in mar summerso Ariodante di volontaria sua libera morte, non per colpa di borea o di levante. D'un sasso che sul mar sporgea molt'alto avea col capo in giù preso un gran salto.
73 Ma non più quercia antica, o grosso muro di ben fondata torre a borea cede, né più all'irato mar lo scoglio duro, che d'ogni intorno il dì e la notte il fiede; che sotto l'arme il buon Ruggier sicuro, che gi
O sacri, vivi e lucidi cristalli, onde s'inaffian così rare piante, qual radice ha sentito il vostro umore c'ha virtù di produr pianta sì ferma che non le nuoce il più cocente sole: non la molesta grandine nè pioggia: non la crolla il furor di Borea o d'Austro, e non la tocca il folgorar di Giove? Qual radice ha sentito il vostro umore?
16 Ma né sì saldo all'impeto marino l'Acrocerauno d'infamato nome, né sta sì duro incontra borea il pino che rinovato ha più di cento chiome, che quanto appar fuor de lo scoglio alpino, tanto sotterra ha le radici; come il mio fratello a' prieghi di costei, nido de tutti i vizi infandi e rei.
Unus adest triplici mihi nomine vultus in orbe: tres dixere Chaos, numero Deus impare gaudet. F ortuna, con soi larghi e pronti G iri R otandosi, nel volto ad altri R ide, A d altri pur par sempre che s'ad I ri. N on so, Grifalco mio, che me ne F ide: C ostei veggio ch'a molti spenna le A le E dal ciel tratti in terra li col L ide, S i come Borea fa de le ci C ale.
112 Come si senton, s'austro o borea spira, per l'alte selve murmurar le fronde; o come soglion, s'Eolo s'adira contra Nettunno, al lito fremer l'onde: così un rumor che corre e che s'aggira, e che per tutta Francia si difonde, di questo d
Come rimane splendido e sereno l’emisperio de l’aere, quando soffia Borea da quella guancia ond’ è più leno, per che si purga e risolve la roffia che pria turbava, sì che ’l ciel ne ride con le bellezze d’ogne sua paroffia; così fec’ïo, poi che mi provide la donna mia del suo risponder chiaro, e come stella in cielo il ver si vide.
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