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Il dottore! sclamò Bazzetta. e, vuotato d'un fiato un altro bicchiere, s'alzò, scosse dalla giubba le ceneri della pipa e si avviò verso la porta. Nel tempo stesso Baccio picchiava colle sue dita nocchiute contro i vetri della finestra da cui la sua figura traspariva lunga lunga, per il riflesso della lampada e l'oscurit

Va meglio?.... un cuscino per appoggiare la testa.... Il curato crollò il capo, ed accennò al cuore. Questo è troppo piccolo, disse Bazzetta a Baccio che portava un cuscino; uno di quelli del divano, l

Cadeva il sole, quando una febbre violenta assalse Don Luigi, dopo un sopore affannoso che era durato tutta la giornata, interrotto da lunghi tremiti e da sospiri repressi. Il Bazzetta, tranne alcune corse al suo negozio, era sempre stato con me al suo fianco, e fummo noi due che, aiutati da Baccio, trasportammo e ponemmo a letto l'infermo.

Rimanemmo noi due col signor Bazzetta che, pratico della casa, aiutò il dottore a trovare le cose necessarie alla medicazione. Finito ch'egli ebbe ci sedemmo a quel desolato capezzale. Lo spettacolo di quella triste esistenza, che si spegneva in così profondo abbandono, in così cupa solitudine di affetti, era cosa da stringere il cuore.

Strani colloqui di grugniti e di muggiti non interotti che dalle soavi sue parole. Ella faceva da interprete, da paciera.... In quella il vecchio orologio a pendolo della scala battè sei colpi. Sei ore, sclamò Bazzetta, gi

Un rumore misurato di passi mi riscosse dalla estatica contemplazione. Sbucavano di dietro il muro della chiesa quattro carabinieri condotti da un brigadiere, un'atletica figura di savoiardo. Un montanaro di Sulzena li accompagnava. Il signor Bazzetta aveva colta con premura l'occasione di esercitare le sue funzioni di assessore. Egli aveva mandato avviso alla stazione di Mirasco.

E fulminò con uno sguardo tale la signora Placida e la signorina Ermenegilda.... che in men di un baleno scivolarono e scomparvero dietro l'uscio da cui erano uscite. Vi accompagno fino al presbiterio, disse Bazzetta offrendomi il braccio. E ci incamminammo. Che bella sera, che tramonto fatto per i pittori e per i poeti! Il paesaggio appariva e non appariva.

In un museo, osservò Bazzetta, e mentre la comare si contorceva per la tosse, ecco qua, aggiunse, un cucchiaio ogni tre ore... e abbandonar l'acquavite. Avete inteso. Addio. E la congedò dandole amichevolmente del palmo sulle spalle; ciò che mi parve facesse un gran piacere a colei, che uscì dedicandomi un inchino grottesco. Ed ora a noi!

CONSIGLIO DI STATO: I. Consiglio legislativo: DE BERNARDI Stefano presidente MAESTRI Giovanni BAZZETTA Giovanni SANFERMO Rocco D'ADDA Febo BARGNANI Cesare M

È il segretario, mi disse il Bazzetta, un notaio di Zugliano; egli serve simultaneamente cinque comuni: un morto di fame che ci mangia duecento lire all'anno per metterci sossopra gli archivi municipali. Venite. Mi trasse per un sudicio chiassolo in un sito dietro la casa del comune e quivi mi lasciò. Erano poche tese di terra sul ciglio dell'altura.