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La rottura della traversa rendeva impossibile sostenersi nella Batteria di destra, il Garibaldi dal Pincio vedendola deserta, scende con passi frettolosi, e all'Hoffstetter, che primo gli si para davanti dice: «adoperate chi volete, sieno pure uffiziali tutti, ma importa sia turata la rottura della traversa, andateMentre l'ufficiale partiva per racimolare quanta più gente potesse, il Garibaldi si rimase ad attenderlo seduto sopra un carretto di cannone; l'Hoffstetter s'imbatte in trentacinque bersaglieri reliquia ultima della terza compagnia del secondo battaglione, li trae seco e li conforta con alquanto di vino, perchè davvero erano rifiniti di forze: dall'apertura sboccava una fiocinata di palle, allora i bersaglieri si divisero, parte porgeva i sacchi pieni di terra, e parte li riceveva; l'apertura scema, si chiude, è chiusa; cannoni, mortai, moschetti nemici valgono a trattenere l'opera; anzi i bersaglieri passando dal coraggio alia temerit

Era il tocco dopo mezzogiorno e il maggiore Luigi Stallo si trovò col suo battaglione d'avanguardia impegnato d'improvviso in una vivissima moschetteria cogli zuavi pontifici, mentre tutta la nostra colonna era in marcia.

Aveva preso stanza in questo villaggio ilbattaglione del 61 reggimento Guglielmo di Pomerania: battaglione che apparteneva giusto appunto, come rammenteranno i lettori, a quel reggimento che tanto era stato battuto il giorno 23 alla masseria di Poully e la di cui bandiera era gi

Però il 2 ottobre, ripigliò con turgide gote il colonnello, un battaglione di bersaglieri, venuto il mattino da Napoli, partecipò alla lotta e fece più centinaia di prigionieri. Negatelo, proseguì volgendosi a me; voi eravate presente in Caserta Vecchia. , ma prima del battaglione irruppero in Caserta i Calabresi, ai quali spetta il vanto dei prigionieri.

Un furbaccione, ma proprio dei bulli della compagnia o battaglione dei Carabinieri Genovesi, col pretesto di andare a mangiar le trippe dalla bella Giovanna, era pervenuto a destare un vesuvio d'affetti in quel cuore fino allora inespugnato. Per fortuna della Giovanna, Bajaicò non era un depravato, e corrispondeva santamente alla bella innamorata.

Nella sera del 30 giugno il battaglione di Aminta fu comandato di avamposto; noioso servizio, poichè la notte avanti gli era toccato il faticoso, cioè quello di lavorare nelle trinciere. Ma pazienza; quando si è in mare si naviga, e quando si è in terra si va. Il battaglione, messo in ordine di marcia due ore dopo il rancio, partì dalla cascina Fedalora, intorno a cui era formato il campo, e si avviò per la nota strada che metteva ai lavori d'approccio; poi, ad un certo punto, piegò a sinistra, nella direzione del lago, per non dar nell'occhio al nemico, che vigilava sui bastioni. Sull'imbrunire, ripiegando nuovamente a destra, giungeva ad un casolare, dove si stabilì la gran guardia, e di l

Il centro della lunga fila di ceri era occupato da due battaglioni di fanteria ordinati in colonna colle loro musiche in testa, e tra un battaglione e l'altro marciava un carro di trionfo riccamente addobbato e tirato da sei bianchi cavalli adorni di superbi arnesi.

Giuseppe Avezzana nominato ministro della guerra, posto al Comando supremo dell'esercito; la guardia civica venne armata e mobilizzata; la linea di difesa tracciata; i punti principali muniti; i Corpi stanziati fuori di Roma richiamati; e tutta la massa di truppe regolari ed irregolari, di finanzieri, di studenti, di emigrati, di reduci, di quanti infine si trovavano in Roma atti alle armi, fu ordinata e così ripartita e comandata: La Legione Garibaldi; il battaglione dei Reduci, i quattrocento giovani universitari, i trecento finanzieri, i trecento emigrati, un totale di duemilacinquecento uomini, composero la prima brigata comandata dal Generale Garibaldi.

Nel combattimento del 9 si distinsero il marchese Patrizi comandante la Sezione composta di perugini e di marchigiani che si comportarono da eroi; combatterono da prodi veterani i bersaglieri romani comandati dal Tittoni ed il battaglione della sezione composta di romagnoli; ebbe il cavallo ucciso e riportò ferita il maggiore Diamilla-Muller aiutante di campo del generale Ferrari mentre conduceva al fuoco due compagnie.

Il fatto d'armi meritò di essere messo all'ordine del giorno nel quale venne segnalato in modo speciale il battaglione degli studenti meritevole di grandi encomi.