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Aggiornato: 27 giugno 2025


Rimane un poco a guardare nella viuzza, chiacchiera con una sua comare, e torna in camera per riuscirne dopo un pezzetto, con un secchio in mano. Inaffia le rose e si china ad aspirarne il profumo. Quando c'era di sotto Peppino Battimelli la capera lo salutava, picchiando col secchio di latta sulla balaustra. Peppì, bonasera. Lui rispondeva, con gli occhi levati: Bonasera.

In un simile stato d'animo si trovava Guido Olderico nella spianata del romitorio di San Francesco, sull'orlo della ripida scoscesa da cui l'occhio dominava l'immensa verde vallata cosparsa di ville e di casolari che, da quella distanza, prendevano l'aspetto di giocattoli disseminati a casaccio dalla mano irrequieta d'un capriccioso fanciullo. Il cielo era coperto, ma l'aria mite, e il verde degli sterminati vigneti ancor fresco. Di tanto in tanto, da un campanile di villaggio, arrivavano i suoni delle ore; dei galli cantavano nella lontananza; nessun altro suono turbava la pace di quella solitudine. Seduto sopra un sasso, coi gomiti appoggiati alla balaustra che girava tutt'intorno alla spianata, l'Olderico pareva una statua, come il S. Francesco che benediva dall'alto del cornicione della chiesetta. Nella quiete della campagna, egli sentiva finalmente sedarsi l'agitazione dei suoi nervi tormentati; e, vista da quella distanza, la vita turbolenta della grande citt

La stessa decorazione del primo atto. La notte scende. Una delle due cassette rettangolari, che sono appese alla balaustra de' due balconi sopra la tintoria, ha gi

Signora contessa.... singhiozzò Tonina appoggiata alla balaustra sull'ultimo pianerottolo, perchè l'emozione le aveva tagliato le gambe; e non seppe ripetere che quel titolo di contessa, venuto sulle labbra di tutti per la spontaneit

Rosa piegò la fronte sulla fredda pietra della balaustra, mormorando a mezza voce una Salve Regina.

La madre è riuscita a strapparle l’arme; e balza indietro, tenendola serrata nel pugno. Entrambe ansano; ma la figlia è sfigurata da un’ira selvaggia, addossata alla balaustra, tutta bianca sul nero dei cipressi. Costanza. Figlia, figlia, che volevi fare? Ella le parla sommessa, con le mascelle malferme, atterrita dall’aspetto di quella furia vertiginosa. Mortella.

Vicino a lei don Pietro, colla fronte sul marmo della balaustra, mormorava a mezza voce una preghiera. Passarono alcuni minuti.

Ma la luce, in questo vico Marconiglio stretto e scuro, anche nell'estate, è mite; sul cadere del sole, mentre la gente si sveglia dal torpore della giornata, il vico si rianima di moto e di voci; la capera s'affaccia, sbadigliando, al suo balconcello e incorona per poco la balaustra delle bianche braccia nude, tornite e lisce.

Addio, addio, Rondine! Addio, Gentucca! S’ode la voce della Rondine rispondere di giù, chiara e fresca, mentre Mortella varca la soglia, traversa il ripiano, sale i tre gradi, corre alla balaustra e si sporge per salutare anche una volta. Ha la sua veste bianca e i suoi sandali. La voce della Rondine.

Il giovanetto lega il suo puledro alla massiccia balaustra del ponte levatoio; poi s'appoggia col gomito sulla sella e rimane immobile in quell'atteggiamento qualche minuto. Indi ripiglia a cantare con voce intensa e tremante: Nacido en Castilla, Enamorado en Leon, e un'altra voce più fluida e più bianca risponde: Nacida en Leon, Enamorada en Castilla,

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