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Aggiornato: 9 giugno 2025
Oh ella interruppe protestando, non dare questo significato alle mie parole... Come può dispiacermi?... Ma io penso che anche fuori della Camera la tua riputazione non poteva che crescere... Meno assorbito dalla politica, ti saresti consacrato con tanto più fervore alla scienza... E ti pare ch'io l'abbia abbandonata la scienza?
Comunque sia, nei pochi giorni che precedettero l'arrivo di Alberto, Diana rifece parecchie volte il suo esame di coscienza, confessandosi in gran parte colpevole dei mutati rapporti fra lei e suo marito. Troppo lo trascurava, troppo lo metteva in seconda linea, dacchè un nuovo sentimento imperioso, dispotico, esclusivo aveva preso possesso del suo cuore. Eppure, se questo sentimento era potuto nascere in lei e recarle tanta dolcezza ella ne andava debitrice al suo sposo, come a lui andava debitrice, se non degli agi della sua vita, della stima, del rispetto ond'era circondata. Non doveva ella dunque mostrargliesene riconoscente? S'egli era assorbito da' suoi studi, dalle sue occupazioni parlamentari, se nelle lotte politiche, insieme a poche compiacenze d'amor proprio, raccoglieva una larga messe di fastidi e di note che di tratto in tratto turbavano l'equanimit
Ero così assorbito dalla mia sciagura, che non ebbi uno zinzino di compassione per il mio futuro fratello di catena. Incatenati l'uno con l'altro, ci si condusse in un ufficio ove venimmo matricolati, lui col numero 3446, io col numero 3414.
Roberto Arconti era figlio del suo secolo e del suo paese. La questione religiosa non aveva mai assorbito il suo spirito; però la sua anima era troppo elevata da appagarsi d'un indifferentismo volgare. Aveva avuto nella sua giovinezza i suoi periodi di lotte, d'ansiet
La freschissima brezza marina entrava dalle quattro finestre di quel lungo salone: appoggiato alla finestra, Fulvio guardava il mare, come assorbito. Ora Paola offriva le sigarette ai giovanotti e alle signore che osavano fumare. E la mano che porgeva il porta sigarette era così bianca, così pura di linee, che Fulvio sentì struggersi di tenerezza.
E il padre, ch'era venuto a trovarlo, e lo aveva ancora una volta rintracciato in quella folla misera, sempre allo stesso posto e assorbito dall'eterna sua meditazione sconsolata, ora, ancora una volta, e invano, gli parlava sommessamente di tutte le persone, di tutte le cose un tempo così care a lui: della casa, della famiglia, ch'egli aveva dimenticato, forse per sempre.
Si compiaceva a dirsi vecchio, a mostrarsi privo d'ogni illusione, a darsi delle pose di studioso infaticabile, assorbito interamente dalla passione de' libri. Ma molte volte non ci riusciva. Una parola, un gesto, una frase, lo tradivano. E per un momento sembrava che gli sfuggisse la coscienza della parte di commedia che imponevasi di sostenere.
E lo spettacolo era così raro, che l'uomo ne fu per qualche istante tutto assorbito, e cominciò a osservar da lontano, avvicinandosi con lo sguardo a poco a poco fin dov'egli si trovava.
Assorbito non so da qual distrazione od affare, egli non trovavasi, come d'abitudine, vicino a Lina, al momento della caduta, e vi giunse dopo che la sua dea era in piedi, ma non ancor libera dalla stretta dell'ufficiale papalino. «Ahi!» fu il grido doloroso di Pantantrac, quando il brigante gli piantò le unghie nella nuca «Ahi!»... e non più micidiale sarebbe stata la graffa del tigre.
Egli si levava da questi notti con gli occhi cavi e brucianti, con uno smarrimento di coscienza, che lo faceva parer vaneggiante. Chérie lo sogguardava, sempre più sorpresa. Adesso, non si parlavano più. Non si davano neppure la mano. Egli cercava di isolarsi, assorbito dalla sua fissazione sentimentale, uscendone solo per considerare Chérie con spavento, poichè ella era stata la causa del tradimento. Ella domandava a se stessa: «perchè gli faccio paura?» Ma non glielo chiedeva, oramai intimidita e stanca. La infermit
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