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Aggiornato: 2 giugno 2025
La giovinetta non sa come comporre il bel volto, ha sulle labbra un sorriso e nello sguardo intento un affanno; ha udito lo sparo, e subito dopo ha visto il giovine attraversare il sentieruolo, per cui ella saliva, coll'arme in pugno e coi capelli arruffati. Nè sa che pensare.
Non aveva sopra di sè che i suoi lunghissimi capelli sciolti, i suoi capelli arruffati, stupendi, gonfi e lucidi, che le scendevano sino all’anca, impigliandosi e gonfiandosi ad ogni movimento su le perfette forme del suo corpo.
Nello stesso punto s'intese un grido di dolore e di rabbia, e un uomo livido in viso, con gli occhi injettati di sangue, con la barba incolta, coi capelli arruffati, sbucò dalla macchia. Era Cipriano, o piuttosto la larva di Cipriano. Le veglie, il digiuno, i patimenti d'ogni sorta, i malvagi pensieri avevano fatto di lui un altr'uomo.
Compariva sulla scena coi capelli arruffati, il petto e le braccia nude, pallido in volto; e allora col fascino della voce bellissima e della parte da eroe faceva impressione anche su Lalla. E così, s'è divertita? domandava la Nena alla padroncina, mentre l'aiutava a spogliarsi. Abbastanza.
Si era fitto in mente che io avessi una testa da filosofo greco con quella lunga barba che m'ero lasciato crescere allora e i capelli folti e arruffati di cui più non c'è quasi vestigio. A me però sembrava troppo onore per la mia barba e pei miei capelli l'essere immortalati da un grande artista come lui.
Il terzo giorno la Contessa non aveva trovato altro che una donna in prestito, per un paio d'ore alla mattina, ed era sempre in grandi angustie colla veste da camera sbrindellata; coi capelli rossi arruffati, a ciocche, fuori del fazzoletto di foulard; e le stanze e i mobili non parevano più quelli, tanto, mancando Agnese, tutto era in disordine, sudicio, polveroso.
Una spallata all'uscio che andò in frantumi, due urli.... e sei lampi seguiti da sei detonazioni, rischiararono sei volte la faccia livida orribilmente contratta del marito offeso, il gruppo informe dei due amanti rotolantesi. Vagò per la campagna tutta la notte. All'alba fu visto in paese, tutt'impolverato, a capo scoperto, con i capelli arruffati e madidi, e due cerchi neri attorno agli occhi.
Don Pio, seduto sul letto, parlava agitando le scarne braccia, che le maniche sbottonate della camicia da notte lasciavano scoperte, e con quei capelli arruffati, che gli erano tornati canuti, e la barba grigia, pareva un vecchio profeta in un accesso di religioso furore. E l'opera della Stampa sostenuta, pagata da te, quale è stata mai?
Invero, egli ebbe un minuto di esitazione, prima di scrivere: un leggiero pallore gli si distese sul volto: e parve che innanzi ai suoi occhi fluttuasse una immagine. Ma nell'aureola bionda dei capelli arruffati di Chérie tante scintille correvano gaiamente, attraverso il fiore rosso della bocca schiusa come un anello, i bianchissimi denti guardavano, guardavano ridendo e infondendo giocondit
Si addormentò alla fine, ma dormì male. Vedeva muoversi una figura di uomo, avvicinarsi e allontanarsi da lei, senza mai sparire. Quell'uomo ora pareva Sandrino, ora il marchese di Vharè, poi di nuovo Sandrino come l'aveva veduto nell'ultima scena del dramma: col petto nudo, colle braccia nude, coi capelli arruffati; e si faceva sovente così vicino, che la fanciulla ne sentiva il tepore.
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