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Aggiornato: 10 giugno 2025


Le fatiche de' quali, se molto laudevoli non fossero, non è credibile che il senato di Roma, al qual solo apparteneva il concedere, a cui degno ne reputava, la laurea, avesse quella ad un poeta conceduta, ch'egli concedette ad Affricano, a Pompeo, a Ottaviano e agli altri vittoriosi prencipi e solenni uomini: la qual cosa per avventura non considerano coloro che meno avvedutamente gli biasimano.

Nell'odio suo contro i Fasci arrivò a permettere ed a lasciare impunite le usurpazioni indecenti e lo sperpero di ciò che apparteneva ai poveri lavoratori.

Esse risposero di , e che era scappata via allo scocco della mezzanotte, e con tanta furia, che s'era lasciata cascare una delle sue scarpine di vetro, la più bella scarpina del mondo: e che il figlio del Re l'aveva raccattata, e non aveva fatto altro che guardarla tutto il tempo del ballo, e che questo voleva dire che egli era innamorato morto della bella signora, alla quale apparteneva la scarpina.

La scena se non fosse stata tragica, era burlesca, ed il povero ferito dovette veramente la vita alla bravura del cavallo legato. Una voce autorevole giunse al Costa. Il mulatto ricordossi ch'egli apparteneva a gente che non colpiva i caduti, ed il ferito fu salvo. Comunquesia un pittore avrebbe trovato nella scena descritta da fare un quadro tragicomico non indifferente.

Un'altra signora Laner! La nuova signora Laner! Quella loro grande amarezza, quel loro continuo rodimento era un senso strano di gelosia: gelosia di Pierino, dell'orto, della Canonica, della roba; persino di don Giuseppe: insomma gelosia di tutto ciò che aveva appartenuto, che apparteneva a loro due soltanto e che sarebbe stato anche di quell'altra, della terza padrona che doveva capitare!

Non era di "buon genere" sparlare di lei: credettero tutti invece alla Casalbara, quando essa raccontò che la contessa di Schönfeld apparteneva a una buonissima famiglia ungherese, ma che i rovesci di fortuna le avevano dato un po' alla testa, e ormai, pur troppo, non era più possibile riceverla. Pure quella leggera nube, subito svanita, fu il primo, il sinistro annunzio della burrasca.

Alla sera tutto era pronto, Veronica aveva fatto la mia valigia, e collocato in un baule i libri, le carte, i vestiti e quanto mi apparteneva.

Gli venne sulla punta della lingua una domanda: O come avete fatto a far tutti questi danari in così poco tempo? Ma poi pensò che non gli apparteneva d'immischiarsi nei fatti altrui: dacchè i danari c'erano il giovine era il benvenuto: non avrebbe sperato mai un tal partito per sua figlia. Dite davvero? domandò tuttavia con un resto di dubbio.

Era una bella giornata del giugno 1858, ed io pranzava all'albergo della Gran Bretagna in compagnia di un Inglese che un anno prima avevo conosciuto a Parigi. Questo Inglese apparteneva alla classe aristocratica, e si vantava grande dilettante di musica e adoratore fanatico dell'opera italiana.

Egli stava immobile, accasciato dietro il muricciuolo del cimitero, che in un dato punto, rasenta la strada maestra fra Astianello e la stazione. Era un cimitero piccolissimo, brutto, una vera miseria di cimitero. Apparteneva a un paesucolo vicino, il quale non era nulla più che una frazione di Astianello.

Parola Del Giorno

branchetti

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