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Aggiornato: 28 maggio 2025


Vide che ella camminava a canto del Coniglio bianco, che la stava occhiando, affissandola in faccia con un certo fare inquieto e timoroso. "Bellissimo," rispose Alice: "dov'è la Duchessa?" "St! st!" disse il Coniglio a voce bassa, e parlando in fretta. Riguardò ansiosamente intorno a lui, ed alzandosi sulla punta de' piedi, bisbigliò all'orecchio della fanciulla, "È sotto sentenza di morte."

L'avvocato l'ascoltò senza far parola, poi rimase lungamente pensando in silenzio; finalmente levò la testa, e disse alla donna, la quale aspettava ansiosamente ch'egli parlasse: Acquietatevi, Maria. Mettete, per quanto potete, in calma il vostro spirito, che in questa storia io travedo un filo di speranza per la salvezza di vostro figlio. Davvero?

Le lancette dell'orologio a pendolo si erano dunque fermate? E nei momenti di tregua, quando all'orecchio ansiosamente intento non arrivava nessun grido, io pensavo: Eccolo! Eccolo! E mi sembrava che il miracolo valesse bene tutti gli strazi della madre e miei, e che quanto più essi erano maggiori, tanto più grande e più stupendo sarebbe il risultato che stava per essere prodotto.

In su quel punto una guida ci avvisò ansiosamente dell'arrivo di Garibaldi. Salutati i nemici, fummo in sella in un lampo con lo spavento in cuore non gli fosse teso un agguato; e via alla carriera... Incontratolo a breve tratto di l

Vedendo l'Agata alzò le mani e gli occhi al cielo esclamando: Benedetto Iddio!... ecco la Provvidenza!... Agata l'interruppe interrogandola ansiosamente: Come va il povero Beppo? Sempre lo stesso, signora!... sempre la febbre... e i dolori. Ma se vuole consolarlo si mostri sulla porta. Entriamo, entriamo, disse l'Agata, e la povera donna c'introdusse nella stanza dell'infermo.

Si erano guardati nel viso, poi il vecchio lo aveva abbassato tristamente per nascondere forse di aver capito. Bisognava dunque morire così. Non bastava che fosse venuta sulla porta di quella chiesa a domandare l'elemosina? Forse a quest'ora la mamma si era desta e la cercava ansiosamente con gli occhi; nessun altro era in quella camera, perchè da due mesi nessuno v'entrava più.

Ricordo soltanto che, tardi, a notte avanzata, mi svegliai quasi da sonno profondo, che avevo la testa fasciata, che mia madre, il dottore e il parroco mi stavano ansiosamente dattorno, e che il dottore mi disse: Non è niente! , Dario; fortunatamente, non è niente! soggiunse mia madre. E le tremava la voce. E la ragazzina? domandai.

E così? gli gridò Alberto appena Cesare fu a un punto dove gli arrivava la voce. Che cosa risponde? Ma Cesare, affannato, con segni vibrati che supplivano alle parole, cui per lo strafiato non poteva profferire, gli fece intendere che qualche cosa di nuovo era capitato, e qualche cosa di grosso, per cui egli era tutto sossopra. Che cosa c'è? Che cos'è stato? domandò Alberto ansiosamente.

L'ora della lezione era diventata per lui la più bella ora del giorno; l'aspettava ansiosamente, ma pure non senza un certo vago, nuovo timore, che a lui, così impavido, riesciva inesplicabile. Se a Milla, per esempio, succedesse qualcosa?... se cadesse?... se si facesse male?...

Due volte si provò a parlare e non gli venne fatto di articolare una sillaba. Due volte cercò i cari occhi fissi ostinatamente al suolo. Alla fine si alzò lento lento, prese il cappello che aveva deposto sopra un mobile e barcollando si avviò verso l'uscio. Ve ne andate? ella susurrò ansiosamente. Egli accennò di . E tornerete... Quando? Non so... Probabilmente riparto. Ripartite?

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