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Aggiornato: 21 giugno 2025
Sapevano tutti ch'egli aveva una graziosa sorella; lo vedevano uscire con essa, ma non c'era verso di potersi accompagnare. Eglino del resto andavano sempre a diporto per istrane vie, a guisa di chi va per le sue faccende. Le strade Nuove e l'Acquasola, ritrovo di gente sollazzevole, non vedevano quella coppia fraterna se non molto di rado, e sempre di passata.
Le parole venivano opportune a rammentar l'audacia di Claudia Viviani; la quale, respinta, s'era messa a capo d'un gruppo di pettegole per bene che andavano sparlando di Nicla, di Bruno, di Gigi; e certo aveva gi
Che cosa aspettavano quei ragni? che frutto si ripromettevano dalle lor reti, che andavano rimendando sollecitamente ad ogni nuovo strappo? Col
E i calabroni, che andavano ronzando qua e l
Quelle della Persia, partite da Aleppo, e passato l'Eufrate andavano in Orfa, quindi a Carahemit, Tiflis e Tauris. Da Tauris si recavano a Derdevil, poi a Kasbin, quindi in Ispahan. Ma essendo obbligate a passare per molte citt
Il re, con la Marchesa, come i cortigiani chiamavano la Pompadour, vi andavano spesso, preferendo i giardini di Lenôtre al Louvre; e in quello splendido soggiorno, ancora tutto pieno delle memorie del gran re e del gran secolo, le feste si succedevano, una più variata dell'altra: balli, ricevimenti, caccie, recite, e frammezzo a tutto questo, i facili intrighi, improntati della leggerezza del tempo, si legavano, rompevano e riannodavano incessantemente.
E come vanno le cose dopo l'assedio? V'è un fracasso terribile,» rispose Annetta; «i signori non fanno altro che mangiare, bere e giuocare. Stanno a tavola tutta notte e giuocano tra loro le belle e ricche cose, che hanno preso quando andavano al saccheggio od a qualcosa di simile.
¹ Romei erano propriamente i pellegrini che andavano a Roma. Il romeo disegnò di far prova della cortesia del Conte: e senza altro pensare si cacciò arditamente nella corte.
Nella stanza deserta non rimaneva più nulla di loro, che andavano avanti. Per la strada nessuno le guardava. Tina ne provò una oppressione anche maggiore. La sua piccola testa era sconvolta; a certi momenti le pareva persino impossibile di essere uscita per andare in casa di quella donna, che conosceva appena, e che aveva promesso cento lire.
Noi tacevamo, intanto, ambedue nel vano della finestra, l'uno a fianco dell'altra. Giungevano dalle stanze contigue le voci di Maria, di Natalia e di Edith, indistinte. Il profumo delle spine albe era vanito. Le tende che pendevano dall'arco dell'alcova lasciavano intravedere il letto nel fondo, ove i miei occhi andavano spesso, curiosi della penombra, quasi cupidi.
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