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«Credetelo, ciò che si viene a cercare specialmente in America è il mondo nuovo, è la societ

Racconta Niccolò Tommaseo «come un bel giorno passasse da Firenze un giovane nizzardo, che andava in America, e si presentasse a Giovampietro Vieusseux». E aggiunge: «Circa trent'anni dopo, un signore fiorentino, frugando ne' suoi fogli, trova una lettera d'esso Vieusseux, la quale dice: Ho dato a un profugo anche per conto vostro. Il nome suo è Garibaldi» .

Letto smisurato di fiume torrentizio con tre filoni d'acqua. Non siamo più in Italia, neanche in Spagna, forse in America. Desolazione, monotonia di linee tristi. Dune africane. Alla nostra destra gli alti pali telegrafici, soli segni di civilt

Vanno in America!... Povera sorella mia!... In America!... Non la vedrò mai più!... Il dottore che aveva preveduto questo scoppio, lo lasciò passare. Poi a poco a poco, cercò di consolare la povera Maria. Non doveva disperarsi così. La Cristina aveva buonissimo aspetto... Erano tutti e due assai ben vestiti, e poi felici, innamorati avevano l'amore negli occhi, facevano invidia...

Il nuovo Giuda. Nel precedente capitolo abbiamo veduto come il vecchio negro giungesse in tempo per avvertire nel linguaggio dei naturali delle sponde dell'Ohio il cospiratore Giovanni dell'imminente pericolo di essere scoperto insieme con gli altri congiurati: fa duopo adesso svelare come il negro apparisse così improvviso mentre anche noi lo credevamo o morto o tuttavia in America. La cosa è semplicissima. Iago, vecchio ed incapace di seguitare nei viaggi il suo prediletto Giovanni e la Esmeralda, tostochè costoro si stabilirono in Europa, il primo dandosi alla vita dell'avventuriere e del cospiratore alimentato dai denari della compagnia dei settari, l'altra vivendo della beneficenza del fratello, Iago, mesto e sconsolato di non potere a causa del suo colore entrare nel santuario di un chiostro per terminarvi i giorni, erasi (spinto dalla curiosit

Tutto ciò è naturale. L'America come si presenta alle fantasie e alle speranze di tanta povera gente non è mai esistita, neppure all'epoca dei Guarany. In tutti i paesi del mondo sono i forti che resistono e che trionfano dopo lunghe lotte e fatiche: anche in America. Ed è questo che dovrebbero capire gli allucinati che continuano ad essere attratti laggiù dal sogno di facili ricchezze.

Respirava, lentamente, a fatica, gli occhi socchiusi, pieni di lacrime... La storia di questa fanciulla è breve ed è la solita storia. Antonietta Canserano, orfana di madre, ha il padre in America. Era stata affidata a una zia che le voleva un bene del cuore e con la zia se ne stava, al quarto piano del palazzo numero 105 in via Tribunali.

=Garibaldi in America.= Nato in Ancona il 4 settembre del 1829 e figlio d'un marinaro, Elia volle fin dalla tenera et

Molti vengono perchè hanno conosciuto della gente venuta prima di loro, semplicemente. Un campagnuolo veneto che emigrava, faceva gli addii; un amico gli disse: To', voglio partire anche io! E tutti e due con le loro donne sono venuti in America, come si fosse trattato di far due passi. Un contadino piemontese mi ha detto: Ho emigrato perchè v'è qui mio fratello. Meno male! E dov'è tuo fratello?

Poi, laggiù in America, erano tornati i mali giorni, i debiti, i guai, e si erano scritte lettere al fratello di Santhi