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Aggiornato: 20 giugno 2025
Sacro pastor, che la tua greggia umile, di caritade acceso e d'Amor pieno, guidi fuor del mortal camin terreno, per ricondurla al suo celeste ovile; se 'l ben'oprar ti rende a Dio simile, or che raggio divin le scalda il seno, ricevi o Santo nel tuo pasco ameno questa tua pecorella errante e vile;
-No, no, ho scherzato; disse la bella inglesina, troncando il discorso; contentatevi che io veda le vostre finestre, per sapere dove augurarvi la buona notte, quando mi avrete ricondotta all'uscio di casa mia. Come volete. Dicevamo dunque... Che cosa dicevamo? Che siete un capo ameno, e molto innanzi, troppo innanzi per la vostra et
Questo castello ha la forma di un grosso dado, con un cortile spazioso che fu quello della fortezza. Nel centro di esso cresce un boschetto ameno di oleandri e di mirti. Contro una muraglia sono appoggiate le basi marmoree di sei colonne, unica antichit
Inoltre pei divertimenti campestri si sceglie sempre la mattina. Chi non ama questi sollazzi? A chi non piace quando si è in una compagnia allegra e piacevole andare in un ameno boschetto, sulla riva d'un ruscello e fare una colazione resa saporitissima dall'appetito che sviluppa l'aria del mattino?
Il monte Aventino, celebre in antico pei famosi ladroni, che vi annidavano ai tempi della fondazione di Roma, è adesso occupato quasi unicamente da varj conventi di frati. Alle falde di quel colle ameno, stanno diverse osterie, dove si beve un vino delizioso.
Per la Lea, in un altro prologo a bastanza originale, che mette in scena parecchie macchiette di avventori del caffè del Teatro Manzoni di Milano una specialmente caratteristica, quella di Fulvio, ameno e onesto boème a cui tanti vogliono bene, autore di libretti melodrammatici, sempre in cerca di cinque franchi o di un francobollo che gli fa più comodo invece d'un sigaro che gli viene offerto il Cavallotti che ha profuso prologhi in azione o in versi, per la Lea dunque fa dire e dice: FULVIO.
E il professore salutando Maria, le susurrò a bassa voce: Che cosa vuole! è un capo ameno che mi diverte, non sono capace d'essere severo con quel ragazzo, però ha troppa smania di burlarsi di tutti, o finir
Dopo aver'cantato, le Muse risalgono all'Olimpo e ne ricevono le lodi di Giove, ma per tornar sollecite presso Pindaro, a que' luoghi che un gentile ricordo rende cari, .... chè ameno Oltre ogni loco a rivedersi è quello Che un gentil fatto ti rimembri.
Sandro era matto davvero; matto da legare. Egli non viveva che per la sua Lalla, non dormiva più, non mangiava più, non parlava più con nessuno. Camminava per la campagna i giorni interi, fabbricandosi castelli in aria per l'avvenire, e mandando intanto a gambe levate il suo stato presente. Si sentiva ammalato di spirito e infiacchito. Tremava del domani, ch'egli, a occhio nudo, spogliandolo degli smaglianti colori che gli prestava la sua fantasia, sentiva prepararsi ben triste; e allora, pauroso, si ingolfava tutto nell'oggi, e anche lì non c'era altro che una serie di dolori e di desideri, di smanie acute e insoddisfatte. Non lavorava più; fuggiva i compagni, le scampagnate festevoli e chiassose, delle quali un tempo era stato il capo più ameno. Divenuto superbo, lunatico, sospettoso, si era creato una infinit
Nè tu vorrai tacciar di dura nota Questi studi e d'inutili: talora Giova lo spirto da severe idee Richiamar fra più liete, onde rinnovi Lena ed ardir: così fra balze e sassi Al lasso vïator spesso rinverde Le forze un prato ameno. Talor giova Di soavi blandizie adescar l'alma, Ed educar di cari affetti il core.
Parola Del Giorno
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