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Aggiornato: 15 maggio 2025
No, Alboino! rispose il Pietrasanta, sul medesimo tono. Adesso me ne ricordo; era proprio Alboino. Or bene, il mio Percivalle era un fior di cavaliere, sebbene non credesse all'amore, nè ad altre cose parecchie. Era un miscredente, adunque? dimandò Ginevra. No: era un uomo che conosceva il mondò e amava la vita, senza concederle una soverchia importanza.
Banchettando poi un dí Alboino co' suoi barbari, facevasi venir la regina e l'invitava «a ber col padre» nel bicchier del teschio; ed ella quindi si vendicava abbandonandosi ad uno di que' bravi, e spingendolo ad uccidere l'odiato sposo. Uccisolo, fuggirono insieme a Ravenna, dove in breve s'ucciser tra essi.
Vedesi fin di qua ciò che durò sempre poi; i greci dammeno che i longobardi, questi dammeno che i franchi. In Pavia sola si trovano aver i greci resistito. Tre anni durò l'assedio; dopo i quali Alboino la prese, e la fece capitale del regno.
Ma la corte era rimasta senza il siniscalco; il torneo non fu fatto; la regina si dolse; Alboino strepitò, e il povero trovatore, che aveva turbato le gioie della corte, fu mandato con Dio, senza la croce d'un quattrino; contento tuttavia, nel profondo del cuore, di aver fatto sì che l'amico non fallisse all'amico. Amen.
Soggiacquero agli unni, occuparono in Pannonia il Rugiland o terra de' rugi, vuotata giá da Odoacre; e rivaleggiarono lá co' gepidi; e li vinsero in due grandi battaglie; dove Alboino figliuolo del re longobardo nella prima, re nella seconda, uccise di mano sua i due re gepidi, Torrismondo e Cunimondo.
Questa non sarebbe giustizia; rispose egli poscia ad alta voce, e voi non vorrete dannarmi prima che sia finita la storia. Ora la mia storia dice che Alboino.... cioè, messere Alardo d'Anglona.... anzi, no, volevo dire Laurent di Sauvaine, fosse stato colto ad un agguato tesogli dal suo nemico e chiuso per comando di questi in un carcere donde non avrebbe potuto toglierlo se non un altro e più possente barone, come il signore d'Anglona. Ma il siniscalco, gi
Che se Mastino cercava pace, v'era stato indotto anche dalla scomunica lanciatagli dal papa, perchè, il 27 agosto 1338, esso e Alboino fratel suo aveano per le vie di Verona, scannato il vescovo Bartolomeo della Scala, per astio privato, dando poi voce ch'egli tenesse intelligenza coi Veneziani e i Fiorentini per consegnare in man loro Verona, ed ammazzare i due signori.
Il ducato longobardo di Spoleto fu fondato nel 570, subito dopo che Alboino discese in Italia col suo popolo. I suoi due primi duchi furono Faroaldo e Ariulfo; questi, provincia a provincia, tolsero ai greci una gran parte dell'Italia centrale, e cioè tutta l'Umbria, la Sabina, la Marsica (oggi Abbruzzo), e le Marche di Fermo e di Camerino. I papi soffrirono spesso molestie da parte del ducato di Spoleto, fondato alla fine del VI secolo. Anche quando Carlomagno pose fine al regno longobardo, rimase tuttavia abbastanza grande la potenza dei duchi di Spoleto, divenuti vassalli franchi. La Francia stessa assicurava la loro dignit
Rosmunda! saltò su a gridare, non senza sbruffi, il marchese Tartaglia. Ah! l'avete pigliato proprio sul serio, il mio Alboino? chiese il Pietrasanta, voltandosi all'interruttore. Orbene, sì, Rosmunda, figlia di Cunimondo, re del Belgio, la quale poi volle un mal di morte a Percivalle Doria, per averle guastata la festa, e fu cagione che re Alboino lo cacciasse dalla sua corte.»
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