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Aggiornato: 20 luglio 2025
Ho potuto esaminarlo a mio agio; perocchè io non pretendo, malgrado la beghina di monaca che trascino, di trascinare altresì il mio sguardo nel fango. Io guardo in faccia uomini e Dio. Che ti direi? noi ci siamo studiati così per tre ore. Imperciocchè, tenendo sempre il suo orecchio incollato al graticcio, di destra o di sinistra, il reverendo Padre non ha cessato un solo istante di squadrarmi.
"Dio li abbia tutti nella sua santa pace!" E piantato la fiaccola in terra, incrociò le braccia e chiuse gli occhi, come per darmi agio di fare le mie meditazioni.
28 Mentre quivi col ferro il maledetto e con le fiamme facea tanta guerra, se di fuor Agramante avesse astretto, perduta era quel dì tutta la terra. ma non v'ebbe agio; che gli fu interdetto dal paladin che venìa d'Inghilterra col populo alle spalle inglese e scotto, dal Silenzio e da l'angelo condotto.
D issi queste parole e passo passo I' m'avvicino, losingando, a lei. V enne dunqu'ella, dolce mormorando, I ntratami nel sino a starvi ad agio. B asci soavi quella mi porgeva, E d io basciava lei, non men insano, N on men caldo di quel che fui davanti.
L'ingegnere Arconti non ebbe agio per quella sera di fermarsi a considerare la rustica semplicit
Assolto a quel modo dalla sua colpa, il giovane si sentì a suo agio, si abbandonò a guardare con altri occhi la bella amica, e tornò ad ammirarla intensamente.
Mio zio mi osservava e taceva, io dissimulava i miei pensieri, e si tirava avanti, egli per lasciarmi agio a riflettere ai miei casi, io aspettando nell'ansia dei timori e delle speranze il momento fatale che doveva decidere del mio avvenire. Finalmente una mattina essendomi alzato per tempo, vidi molte finestre aperte nel palazzo Brisnago.
A uno scrittore come Gabriele D'Annunzio queste cose si possono e si debbono liberamente dire per metterlo in guardia contro sè medesimo; si possono e si debbono liberamente dire perchè dal suo stesso lavoro si scorge ch'egli non vive a suo agio in tale stato di soggezione alle influenze, non d'un'arte, ma di sentimenti e di fantasmi estranei alla sua natura molle e delicata.
Mariangela, una vispa donnina sui sessanta, degna Bauci di quel Filemone, era intanto venuta fuori con due sedie per la signora e per Laurenti; ma egli diede la sua a Luisa, perchè stesse più a suo agio, appoggiando i piedi sulle stecche, e andò comodamente a sedersi sull'erba, di riscontro a lei, presso il primo palo di un anguillare di viti.
La Laura, discorrendo coll'Elena di quel cambiamento, diceva: Non è più tanto vanitoso Vincenzo; si va migliorando. Ma l'Elena, che non era assorta nelle faccende di casa, per le quali non aveva gusto, ed aveva più agio di studiare il fratello, rispondeva impensierita: Chiss
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