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Aggiornato: 27 giugno 2025
Andò poi a' piedi della scala e gridò a piena gola: Giovanna.... Agata.... Marta... venite subito abbasso, ma presto. Eravamo entrati in un salotto terreno. Bitto s'era accovacciato in un angolo, e ansava colla lingua pendente. Il signor Nicola mi fece sedere sul canapè, e incominciò a chiedermi notizie della salute dello zio, e degli effetti provati dopo la cura dei bagni.
Agata rievocava lo spettro della mia gioventù, vedendo che mia figlia mi somigliava nelle mie inclinazioni fantastiche, e negli amori vaporosi e perfino nelle ambizioni sfrenate; io le avevo avute per la tragedia del medio evo, essa le aveva ancora per la commedia... della moda.
Dopo qualche esitanza, pensai che prima d'espormi con una dichiarazione imprudente era meglio mi assicurassi della sua opinione sul mio conto, e tremando per la risposta, rivoltomi a lei con uno sguardo supplichevole, la interrogai in questi termini: Agata... ditemi francamente che cosa pensate di me....
Vedendo l'Agata alzò le mani e gli occhi al cielo esclamando: Benedetto Iddio!... ecco la Provvidenza!... Agata l'interruppe interrogandola ansiosamente: Come va il povero Beppo? Sempre lo stesso, signora!... sempre la febbre... e i dolori. Ma se vuole consolarlo si mostri sulla porta. Entriamo, entriamo, disse l'Agata, e la povera donna c'introdusse nella stanza dell'infermo.
Agata vi aveva trasportato i suoi canarini che cantavano a squarciagola, un gatto che faceva le fusa e si lisciava il capo colla zampa o stava in contemplazione sui balconi, e de' bei colombi che beccavano le briciole sul pavimento o tubavano sulle porte.
La signora Giovanna rideva essa pure, ma il dottore rideva più di tutti.... Agata era andata avanti con Bitto, e gettava dei sassi, che egli correva a prendere, riportava e depositava a' suoi piedi, abbaiando con insistenza per ottenere che la ragazza li gettasse nuovamente.
Agata mi ascoltava in silenzio, non osando contraddire ai miei sentimenti; ma, eccitata a dirmi francamente la sua opinione, rispose: Riconosco il genio di Madama di Staël, ma come donna mi è antipatica. Essa amava il rumore e gli splendori della gloria, io il silenzio e l'ombra del focolare domestico.
Agata era una ragazza bionda cogli occhi chiari, ma per me una bionda non era una donna, od era una donna incompleta ed incolore. Avevo sempre presente come unico modello di bellezza femminea la contessa Savina, co' suoi capelli neri, cogli occhi e i sopraccigli corvini.
Facili ad arrendersi ad amorevoli parole le nostre sartine si fecero sul limitare della porta, sotto l'atrio della quale stavano raccolte ed involontariamente quasi tulle guardarono il cielo. È vero, s'udì una voce, la pioggia pare che cessi. Agata ha ragione, è tempo che ce n'andiamo. Incomincierò io a dar il buon esempio; buona notte a tutte.
Agata m'ascoltava senza falsa modestia, continuando a mostrarmi i piaceri e i vantaggi della lettura, ed eccitandomi a far parte del loro circolo delle letture serali. Verrò di certo, le risposi con riconoscenza, e sono sicuro che le notti di quest'inverno saranno per me più belle dei giorni estivi, più utili di qualunque altro studio, più care d'ogni diletto cittadino.
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