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Aggiornato: 15 giugno 2025
Se usciva di casa, camminava timido, rasente la muraglia, raccolto nella breve sua cappa, il viso affilato, pallido sì ma dolce, le labbra smorte e sottili, la testa inchina: avresti detto che volesse fuggir frammezzo alla gente; e sovente faceva sorridere il passeggiero.
La sola Annuccia, poveretta, pareva non accorgersi di nulla: era come una Maria, al capezzale della mamma, la quale seguitava a guardar tutti con quegli occhi sbarrati nel volto pallido e affilato.
Era una creatura dolce, uno di quei leggiadri amorini, dei quali Albano s'è tante volte compiaciuto, e che hanno fatto celebre il suo pennello. Viso affilato, pallido e lungo, capelli ondeggianti, ocelli grandi ed espressivi.
Questa notte, adunque, munisciti di un litro di vino, d'un coltello affilato e della mazza da battere chiodi. Veglierai nella ferriera. Chiuderò la porta che d
Ma posso io dire che egli fosse ancora quel Raimondo d'una volta, il collegiale taciturno e severo, ma ad ora ad ora confidente ed entusiasta? Io cercavo indarno sotto la sua nera barba le note linee di quel volto pallido ed affilato il suo sguardo era sempre mesto, ma avea perduto quel fuoco che irraggiava a sprazzi vivissimi di luce la sua testa.
Maria si scervellava nella ricerca di tutti gli artifizi possibili per ammannirgli qualche cibo che non ripugnasse al suo stomaco delicato. Faceva dei brodi ristretti dorati, trasparenti, delle gelatine che mettevano appetito al solo vederle. Anche Silvio dopo la malattia era macilento, aveva il viso smunto, affilato, si sentiva molto debole.
E senza curarsi delle spighe che si abbruciavano, degli studenti che aspettavano, ella si mise a correre, dietro il tram, come una pazza, stringendo nella saccoccia il coltellino affilato con cui tagliava il polipo, la mattina. Ma il tram fuggiva: e i viandanti si fermavano a guardare questa popolana che lo inseguiva.
Aveva trovato! I modi di Ernesta, tra il beffardo e il romantico, quello spasimo nervoso finito in un singhiozzo, la stessa studiata indifferenza con cui la bella l'aveva accolto, tutto concorreva nella gran rivelazione. Agenore non era un gaglioffo; anche cedendo alle lusinghe di questo fantasma, non attribuiva scioccamente la sua fortuna al merito della propria testa lanosa e del proprio naso affilato; conveniva anzi con rara modestia che la cosa era andata così perchè non poteva andare altrimenti, vale a dire perchè Ernesta era nell'et
La fanciulla diventava un'altra; il naso le si era affilato e un'ombra le aveva scavato le gote, mutando tutta la sua fisonomia; soltanto la fronte sotto quell'arruffio dei capelli rimaneva ancora pura. Poi aprì gli occhi e disse quasi in sogno: Come sei lontana! Aspetta, aspetta, rispose l'altra senza capire. Tina tese la mano lucida, scheletrita. Che cosa vuoi? Andrai dalla signora Cesarina.
Egli vegliava, tenendo lo sguardo fisso, immoto, sulla faccia di sua madre. Pareva volesse scolpirsi in mente quel volto affilato, diminuito dal male, volto di cui gi
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