United States or Caribbean Netherlands ? Vote for the TOP Country of the Week !


LAMPRIDIO. Come vuoi. MASTICA.... di non parlarle dentro l'orecchie?... LAMPRIDIO. . MASTICA.... di non mirarla dalla strada?... LAMPRIDIO. Bene. MASTICA.... mostrar atti onde stimar si possa che tu l'ami? E questo lo dico per tuo bene, accioché per troppo goder del bene nol perdi, over come mosca tanto ti tuffi nel latte che ti anneghi.

SQUADRA.... E accioché la cosa vada meglio ordinata, arei a caro che consertaste un poco gli atti e le parole, accioché incontrandovi con esse la cosa riesca piú verisimile e naturale. TRASILOGO. Cominciate su. Cominciate di grazia. TEODOSIO. Dunque sei pur viva, o Sennia mia consorte cara! SQUADRA. Buon principio! riesce bene, piú meglio ch'io non pensava.

Ma fate conto che voi siate quella persona che tanto amo e a cui sia accaduta questa mia amorosa istoria, accioché ne possiate far quel giudicio che si conviene.... ERASTO. Volentieri.

Percioché pare essere un fiume, accioché io cosí dica, piano e profondo, nel quale il piccioletto agnello con gli piè vada, e il grande elefante ampissimamente nuoti. Ma da procedere è al verificare delle cose proposte.

La terza ed ultima è che si facciano nuovi campioni proporzionati per le monete cosí d'oro come d'argento, i quali abbiano la loro dipendenza dal detto peso della libra di Bologna e dalli suoi partimenti nel capitolo VIII descritti; e che siano conservati presso il publico, accioché da quelli se ne facciano altri da distribuire per i popoli per servirsene in vedere i debiti pesi delle monete.

Le quali questi sacerdoti trovarono; e, per farle ancora piú strane dall'usitato parlare degli uomini, artificiosamente le composero in versi. E perché in quelle si contenevano gli alti misteri della divinitá, accioché per troppa notizia non venissero in poco pregio appo il popolo, nascosero quegli sotto fabuloso velame.

PANURGO. A casa, senza far altro, accioché quando stimi che cerchi le cose, mi trovi a casa. ESSANDRO. Burli? di grazia, vola. PANURGO. Dammi l'ale, che volarò. Non dubitate, sarò io colá prima che voi. Ma prima vedrò se potrò trovar Alessio per le vesti. ESSANDRO. Io fra tanto farò il segno, poiché non è in fenestra. Fis, fis. La sento venire.

Or non potea farne un'altra all'uomo? accioché, trovandosi a mangiar ne' tinelli, dove per la fretta bisogna tranguggiare i bocconi senza masticargli, poi quando fussimo a casa, li potessimo ruminar di nuovo? Ha fatto al Gulone un budello largo e breve, che, quando è ben satollato, passando per mezo a dui arbori stretti, scarica il cibo da dietro, e poi torna a satollarsi di nuovo?

MORFEO. Accioché ogni persona si muova a vomito in guardarmi; ma tutto è una delicatura a par di quello che vo' mostrarvi. Che vi par della campana che ho tra le gambe? ESSANDRO. Ah, ah, ah, a che effetto cotesto?

Di queste ho, e di queste darò, accioché igualmente, e in tutto e in parte, non si possa dire fra le nazioni strane, verso cotanto poeta la sua patria essere stata ingrata.