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Aggiornato: 21 maggio 2025
Ma, veramente, non si vorrebbe portare a casa tutta questa roba; disse il frate scudiero. Non ci sarebbe modo d'indossarla qui? Ma sì, ma sì, caro amico, si può tutto, e dell'altro ancora; rispose il vecchio Abner. Noemi, conduci la signora contessa nella tua camera. Dico la signora contessa; e non ti stupire, se hai davanti agli occhi il più bel mozzo che mai si sia visto in Ispagna.
I quali, indi a pochi minuti, salutato Abner Ben Meir Aben Ezra e la sua bella figliuola Noemi, uscivano finalmente di l
Entrarono dietro a lui in un androne, che mandava odor di pannine il che non era da rigattieri, e conciliò l'animo del capitano con Abner, e perfino con la casacca di Saul. Giunto in fondo all'androne, il frate scudiero levò la faccia in alto, verso una scala, e gridò: È qui il degno amico mio Abner Ben Meir Aben Ezra? Chi mi chiama amico? rispose una voce nasale. Son qua.
Mio signore!... gridò il vecchio Abner, sgranando gli occhi. Oh mio signore! Voi siete magnifico, da vero Italiano, da vero Genovese. Io son sicuro di avere i miei cinquanta castigliani. Così ne avessi chiesti sessanta, frate Alessandro, che mi fate gli occhiacci! La signora contessa parr
È tutta sua madre; mormorò Abner, con un sospiro di reminiscenza. Meno male! esclamò il frate scudiero. Povera a lei, se somigliava al babbo! Frate Alessandro! frate Alessandro! Voi avete sempre voglia di scherzare. Mentre i due amici, l'uno del vecchio e l'altro del nuovo Testamento, si bisticciavano così allegramente, Juana fermò la sua scelta sulla veste di rascia.
O Abner, sapientissimo vecchio! disse il Fiesco, ridendo. Prega Dio che non ti sentano Giacobbe e Salomone. Quanto a me, tu hai la mia amicizia. E l'abbia in te la tua schiatta. Siete infine il popolo re. Fummo, signor mio, fummo; rispose il vecchio Abner, abbassando la fronte.
Damiano! gli bisbigliò tra due baci, che non la regina Giovanna, non la marchesa di Moya, nè l'ostessa della Gaita Zamorana ne avevano sentiti i più ardenti. Abner Ben Meir, e tutto il resto, aveva finito di contare i suoi cinquanta castigliani, e si voltava a guardare, dopo aver sentite quelle vivaci dimostrazioni d'affetto. Sposi novelli, capisco; diss'egli, ammiccando.
Oh, per la barba.... Di' pure, per la barba di Aronne.... Ma sì, vi assicuro, frate Alessandro. Vedete la fodera, che è candida come la neve, ed intatta. Guardate l'orlo della balza!... Se non è nuova fiammante, e non mai escita dalla casa di Abner, possa io non veder più la mia figliuola Noemi! Ah, la piccola Noemi! Si sar
Ho il fatto vostro, se il vecchio Abner non è ancora andato a ricoverarsi nel seno di Abramo. Un rigattiere? Che! un drappiere, un banchiere, tutto quel che vorrete. Nella casa di Abner c'è un po' di tutto; perfino un lembo della casacca di Saul. Della quale non saprei proprio che farmi; disse il capitano Fiesco. Eh, dico così per farvi intendere che in casa di Abner non manca la stoffa.
Aggiungete che il vecchio Abner fu sempre un grande amico dei Francescani, a cui fece sempre elemosina. Di bene in meglio; conchiuse il capitano. Andiamo a vedere questa fenice d'Israele. Il vecchio Abner non riconobbe alle prime l'amico, che con tal nome lo aveva apostrofato dal fondo della scala, e frate Alessandro fu costretto a rinfrescargli la memoria.
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