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Mss. della vittoria di Carlo I di Angiò, pubblicato in Duchesne, Hist. Franc. Script., tom. V, pag. 850. Joannes Iperius, Chron. monast. S. Bertini, in Martene e Durand, Thes. Anecd., tom. III, p. 754. D'Esclot, cap. 64. Raynald, Ann. ecc. 1272, §. 19, e 1277, §. 16. Giannone, Ist. civ., lib. 20, cap. 2. E i diplomi citati nel catalogo delle pergamene del r. archivio di Napoli, tom.

Tra i Mss. della Bibl. com. di Palermo Q. q. Capitoli del regno di Napoli, pag. 4, 15 marzo 1272. Questa moneta valea la quarta parte di un'oncia. Capitoli del regno di Napoli, pag. 10, anno 1269. Capitoli del regno di Sicilia, cap. 42 del re Giacomo. Capitoli del regno di Sicilia, cap. 45 del re Giacomo. Capitoli del regno di Napoli, pag. 21 e 22.

Lo stato delle fortezze regie sei anni innanzi si legge in un diploma del 3 maggio 1272 cavato anche dal r. archivio di Napoli e pubblicato dall'er. Michele Schiavo nelle memorie per la storia letteraria di Sicilia, tom. I, parte 3, pag. 49 e seg.

Si scerne di più dal diploma del 1272, che erano affidati alcuni a castellani col soldo di due tarì al giorno, altri a castellani scudieri col soldo di tarì uno e grana quattro, e vi erano consergî col medesimo stipendio, e servienti con grana otto al giorno. La maggior forza de' servienti, o vogliam dire soldati a pie', era nei 1272 nelle fortezze di Messina, Castrogiovanni, Cefalù, e Nicosia.

Veggansi ancora i vari diplomi ricordati da monsignor Scotto nel catalogo delle pergamene del r. archivio di Napoli, tom. I, pag. 50 e 179, e que' che abbiamo tra' Mss. della Bibl. com. di Palermo Q. q. G. 2, tutti cavati da' registri del r. archivio di Napoli, e dati di Taormina 12 gennaio 1271, di Messina 23 gennaio 1271, di Monforte 23 settembre 1272.

Palmiero Abbate nel 1272 fu castellano del castel di Favignana per Carlo I, come si vede in un diploma pubblicato dall'er. Michele Schiavo, Memorie per la istoria letteraria di Sicilia, tom. I, par. 3, pag. 49 e seg. Tutti gli scrittori Trapanesi voglion Palmiero lor concittadino, i Palermitani lo contendon loro; gli uni e gli altri senza provarlo abbastanza.

Trascorso quel palazzo, la cavalcata tirò innanzi per la via de' Banderaj, detta poi de' Pennacchiari, indi per quella che fu poi nominata dei Mercanti d'Oro per le botteghe dei tessuti d'oro e seta, introdotti appunto dominando Luchino . Le vie erano state, fin dal 1272, solate a mattoni per taglio o acciottolate: poi il signor Azone aveva fatto scavare cloache per tenerle monde, e ordinato che restassero sgombre da sozzure e impedimenti: ma altro è ordinare, altro è essere obbedito.

Capitoli del regno di Napoli, an. 1272, pag. 8. Questa differenza che Carlo mettea tra sudditi francesi e italiani, senza saviezza politica, e certo senza giustizia, si scorge sempre, anche in fatti di minore importanza.

Diploma dato di Melfi a 16 settembre 1269, dove si confessa, che gli abitanti di alcuni casali di Calabria appartenenti al monastero del Salvadore di Messina: de necessitate coguntur proprium deserere incolatum, dum nullatenus possint tam gravia onera sustinere. Dal r. archivio di Napoli, si legge nei Mss. della Bibl. com. di Palermo Q. q. Capitoli del regno di Napoli, anno 1272, pag. 4.

Diploma di Carlo I al comune di Siena perchè facesse diroccare le case dei Ghibellini che rifiutavano di sottomettersi. È dato del 1272, e pubblicato dal sig. Buchon, Nouvelles recherches historiques sur la Principauté française de Morée, tom. I, pag. 27 e 28. Muratori, Ann. d'Italia, 1268 a 1272, ossia i contemporanei quivi citati da lui. Saba Malaspina, lib. 4 e 5.