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E, lungamente avendo premeditato quello che in essa volesse descrivere, in fiorentino idioma e in rima la cominciò: ma non avvenne il poterne cosí tosto vedere il fine, come esso per avventura imaginò; percioché, mentre egli era piú attento al glorioso lavoro, avendo giá di quello sette canti composti, de' cento che diliberato avea di farne, sopravvenne il gravoso accidente della sua cacciata, ovver fuga, per la quale egli, quella e ogni altra cosa abbandonata, incerto di se medesimo, piú anni con diversi amici e signori andò vagando.

E Iddio anche allora aveva ascoltato la preghiera: perchè Anne-Marie suonava grandiosamente, soavemente, senza neppur sognare che potesse aver bisogno d'aiuto! Nancy sedeva nel palco, rigida e atterrita come sempre; come sempre pietrificata di paura, aspettando che i tranquilli occhi di Anne-Marie si volgessero in giro per l'uditorio, vagando di palco in palco, in cerca di lei. Ecco!

Dovetti tacere, e ripiegarmi sopra me stesso meditando sulla mia sorte. Attraverso il Lago Maggiore, siamo passati a Como e arrestandoci qualche giorno in Tremezzina, andavamo vagando nei paesi più pittoreschi del Lario. La nostra vita era un sogno delizioso nel paradiso terrestre.

Avevano trascorso la intera giornata vagando per la campagna. Fatto colazione in una vaccheria, si erano inoltrati per sentieri e sentieroli verso le colline, cogliendo bellissimi fiori selvatici, fermandosi, per riposarsi, nelle case dei contadini incontrate qua e l

E tanto più duolmene, in quanto che a veruno poteva per avventura riuscire quanto a me di palesare al mondo il cuore ch'Egli ebbe, e certo poi a nessuno più che a me ne correva obbligo religiosissimo. Talora vagando insieme con Lui pei silenzi della notte nelle sue sale solitarie, a parte a parte mi apriva gli affanni che contristarono la sua infanzia, e le angoscie pungenti che gli derivarono dalla infermit

Messa una cappa oscura, se ne uscì dunque il Palavicino vagando pei luoghi solitarj di Roma. Chi gli avrebbe detto nei primi giorni in cui ebbe riveduta la duchessa, quando sentiva per lei un affetto forte, chi gli avrebbe detto che il supremo compimento de' suoi desiderj sarebbe stato il supremo de' suoi tormenti? Attraversando le contrade, non sentiva a parlare che della signora di Rimini e di lui. Chi diceva una cosa, chi l'altra, e tutte erano per lui acutissime fitte. Pensando poi che anche all'orecchio della Ginevra, in que' momenti poteva esser parlato delle feste della signora di Rimini, sentiva sulle proprie guancie salire il rossore della vergogna, quasi egli avesse commesso una colpa detestabile. Per questa vedeva non essergli più possibile di comparire innanzi alla Ginevra, di cui mai non avrebbe saputo sostenere lo sguardo.... Ma nel punto stesso, riandando le parole del Morone, il quale aveagli detto che la Ginevra sarebbe partita tra poco, il pensiero che alcune ore prima egli l'aveva veduta per l'ultima volta, e forse non l'avrebbe riveduta mai più, lo percuoteva con più duro flagello.... e però irresistibilmente portato come da una forza indipendente dalla volont

Vagando in questi pensieri, ella ebbe un giorno un gran rimescolamento del sangue, ebbe un impeto di tenerezza che la fece sciogliere in lagrime. Misericordia! Che altri malanni ci sono? esclamò il conte Luca, il quale non osava attribuire questa subitanea commozione al racconto di alcune facezie burocratiche con cui egli la intratteneva.

Fa' vela quanto tu vuoi, ché con vento di sospiri mai si condusse nave in porto. Bisogna audacia contro la fortuna. Un buono animo ne' mali è un mezzo male. Non vi perdete d'animo! ESSANDRO. L'animo non è possibile che piú lo perda. PANURGO. Perché? ESSANDRO. Perché è giá perso. PANURGO. Richiamatelo a voi. ESSANDRO. È gito in essiglio, va vagando troppo lontano.

Come prima, faceva l'Omobono di non capitare in casa della Teresa che all'ore consuete in cui presumesse di non essere frastornato dalla presenza di Damiano, o da quella del signor tenente Lorenzo. Damiano, in que' , non sapendo che farsi della sua vita, andava dal mattino alla sera vagando alla ventura fuor di citt

La sosta in Palermo dopo l'evacuazione dei nemici fu pure impiegata ad opere giovevoli. Il gran numero di ragazzi, vagando per le strade, ove per lo più trovano una scuola di corruzione, furono raccolti, riuniti in stabilimenti idonei, ed educati alla vita dell'onesto cittadino, o milite.