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A que’ tempi non era anche inventata la resta, grosso ferro saldato alla corazza, su cui poggiare l’impugnatura della lancia perchè il colpo riuscisse meglio assestato, epperò l’antenna si volgeva diritta al petto dell’avversario tenendola a gran forza di braccio raccomandata sotto l’ascella.

Ahimè, un giorno la mammina aveva asciugato con una lieve carezza una lacrimetta che tremolava sul ciglio del sottotenente, ed egli le aveva afferrata e coperta di baci la mano; poi tenendola forte con un braccio le aveva, con labbra avide, temerarie, sfiorato i capelli, le guancie, la bocca invano riluttante, aveva destato in lei, sorpresa, smarrita, i palpiti del cuore e le febbri del sangue, e prima ch'ella potesse risentirsi l'aveva stretta in un amplesso violento.

Silvio le si accostò, sollevolla, l'avvolse nel proprio mantello e dolcemente tenendola per mano, la condusse fuori del Colosseo verso l'abitazione di Marcello. "Per il quindici alle Terme di Caracolla, e pronti a menar le mani!...". "Pronti! Pronti!" ripeterono i trecento. Ed in pochi minuti il deserto delle rovine avea ripreso la sua tetra spaventosa solitudine.

Però egli si era proposto, quando fosse divenuta sua moglie, di cangiarla, e vi si era provato tenendola in qualche soggezione. Ma donna Livia, che in certe cose si uniformava senza commenti e quasi con indifferenza a' suoi voleri, che acconsentiva a viver sempre ritirata, non era su certi punti meno ferma di lui.

Pardon, mille pardons, cara signora, ma domani sarebbe troppo tardi per me. Chi è? ripetè Maddalena, vivamente, balzando in piedi; e, presa la lucernina a petrolio, e tenendola alzata col braccio, andò sull'uscio dello scrittoio a vedere. Chi è?

E il dottor Foresti continuò ancora per un pezzo, poi si avvicinò sorridendo al duca, gli prese la mano, e tenendola stretta fra le sue, gli disse, incoraggiandolo con molta effusione, quasi con tenerezza: Da bravo: per un paio di settimane lei far

Quei tre o quattro vecchiotti, fra un atto e l'altro, volevano mangiarsi tutti la diva, almeno cogli occhi, a pezzetti e a bocconcini: beati di poterle baciar la mano, di stringerle il braccio, di toccarle i fianchi, beati, gongolanti, quando potevano sorprenderla un po' in disordine d'abbigliamento e non si movevano mai dal palcoscenico, tenendola d'occhio con gelosia sospettosa.

Nora fece una piccola mossa. "Ahi!..." Oh! cara, cara, cara.... Ho fatto male alla regina mia cara, cara, cara! e la baciò , fra i riccioli della nuca, vicino al fermaglio di brillanti. Cara, cara, cara.... e tornò a baciarla. Nora, sempre a capo chino non si muoveva. Perchè non si moveva? Il Casalbara tenendola stretta, abbracciandola più forte, le alzò il capo per guardarla.

Ella era fredda, inanimata, con le pugna contratte come in una convulsione dolorosa: solo, ad intervalli, un breve respiro le usciva affannosamente dalle labbra. Il professore ebbe un lampo di speranza: viveva, viveva!... e tosto, ringagliardito, con una slancio pieno di passione, sollevò da solo fra le sue braccia il corpo di Loreta e, tenendola strettamente contro il petto, la portò in casa.

Mia cara, buona sorella, le rispose il giovine, tenendola stretta al cuore; non dir nulla, per carit