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Lo strepito, il baccano, durarono un bel pezzo. Quando il duca, per consiglio del dottor Foresti, fu accompagnato nelle sue stanze, quando Sua Eccellenza dovette andarsene in fretta e in furia col Prefetto, con Matteo Cantasirena, coi due segretari, perchè il treno partiva, gli altri commensali passarono dall'entusiasmo per Sua Eccellenza e per l'Italia, a quello più allegro, per l'amabile, per la splendida, per la divina padrona di casa!

Pietro Laner era stato colpito da congestione cerebrale, e per i primi giorni, specialmente, il suo stato fu gravissimo. Evelina non abbandonava quasi mai la camera del malato: silenziosa, premurosa, infaticabile, era la maraviglia della padrona di casa e del dottor Foresti, un medico giovanissimo, al quale non pareva vero di aver per le mani un malato giornalista. E che giornalista!...

L'ho dichiarato anche al dottor Foresti. Ci pensi anche lui: basta! Tacquero; Pietro, riconoscente, si voltò a guardarla. Ma Nora non gli badava: non pensava a Pietro: era tutta intenta, assorta nel pensiero dello zio Matteo, degli affari. Il signor Cantasirena ci ha trovato, ci ha anticipato dei danari: e per questo si è imposto.

Essa, consigliata anche dal dottor Foresti, aveva scritto a Crodarossa alle signore Laner avvertendole che il signor Pietro era indisposto, ma che il dottore assicurava che non c'era da prendersi nessuna pena: il male, un male alla testa, una febbre reumatica, era cosa seccante, che richiedeva cure e riguardi, ma affatto passeggera, affatto senza pericoli.

Voleva far dire a Evelina da Taddeo, che non lo abbandonasse, che non lo dimenticasse, ma anche Taddeo, tanto aspettato desiderato, non fu visto comparire. Ah, mio Dio! sospirava il povero Laner quella sera, col dottor Foresti, senza sapere quanto fosse profonda la filosofia della sua noia, ah, mio Dio!... pensare che la vita è così corta, e i giorni sono tanto lunghi!

E il signor Foresti mi presentava sul dorso della mano, dall'alto della sua statura atletica, la sua barba, dove il grigio gi

.... E non pensava più che alla moglie, si addormentava nel pensiero della moglie, dimenticava Matteo Cantasirena e la Cisalpina, svanivano i timori, svanivano i sospetti.... e tornava a credere nel dottor Foresti, e tornava a pregare, a supplicare, a scongiurare la signora Laner di non abbandonarlo: Oh, lei.... lei è buona!... A lei non fanno ribrezzo i poveri vecchi, i poveri ammalati!

Ti ho fatto aspettare, non è vero? gli domandò la duchessa colla bella voce limpida e scolpita. Ti ho fatto aspettare! Ma se tu sapessi quell'uomo! Dio, com'è noioso! noioso! noioso! Sono passata un momento, a vedere come stava. Sai che ieri sera si è sentito malissimo? Tutta notte le palpitazioni di cuore! Quando poi è ammalato e ha paura, diventa ancora più noioso.... e più insistente. Voleva alzarsi per scendere con me in giardino! Figurati! Ho fatto due occhi al dottor Foresti! Lo terr

Essa dava sempre al dottor Foresti qualche commissioncella per la farmacia Zambelletti. Era così gentile e buono il dottor Foresti! Evelina sospirava teneramente nel ringraziarlo.... e non lo rimborsava delle spese. Il Laner, che voleva scansare i nuovi arrivati, che voleva restar solo, se ne andò dal terrazzo; ma capitò peggio.

Il Casalbara, inquieto, intimorito, si abbandonò come un fanciullo che non sa vivere e come un vecchio che non sa morire, si abbandonò interamente nelle mani del dottor Foresti, che adesso veniva a Casalbara quasi ogni giorno, e della signora Laner che riceveva tutte le lettere, tutti i giornali, che vedeva tutto, che sapeva tutto, che si rendeva necessaria al duca Giovanni, com'era diventata necessaria a Nora.... e che continuava a metter via e a mandar roba a Milano.