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Fanno una piccola inchiesta, per uso, per amore dell'arte; ecco tutto. Ma porteranno la loro relazione a Modena; osservò la fanciulla. Che relazione! Un pugno di mosche; replicò il vecchio Guerri, facendo una spallata. Speriamolo; disse Aminta. Ma nel dubbio, bisogner

La sera, in conversazione, si parlò del predicatore; e il signor di Vaussana domandò al generale che opinione se ne fosse formata. Non me ne parlate; rispose egli, facendo una spallucciata delle solite. È uno sciocco. Parole, parole, parole! E neanche armato come dovrebbe, per sostenere la sua tesi spallata! Non sa citare che autori di cinquant'anni fa. Lo avete sentito?

Essa rispose con una spallata e girò lo sguardo per il piano dell'acqua come se cercasse lontano una ragione per non rispondere. La barca spinta dai colpi lenti e pesanti dei due remi passò davanti a Tremezzo, in mezzo al fitto viavai delle barchette d'ogni foggia e d'ogni colore, che scaricavano o pigliavano gente.

Come tutti i sanguinarii, era di modi carezzosi. Parlava con dolcezza e non si lamentava mai della sua sorte. Una volta che gli domandai se pensava di rientrare nella vita sociale, mi offerse una presa di tabacco con una spallata di sprezzo. Pareva volesse dire: Societ

Dopo quella spallata, il giovinotto escì dalla stufa. Fiordispina, traversando le aiuole, veniva dalla sua parte; era gi

Era rimasta così lungamente, insensibile al tempo, insensibile al dolore; non aveva nemmeno la forza di pensare a colui che era partito, senza salutarla, senza dirle una parola, lasciandola forse per sempre, con un moto di stizza e con una spallata. Che cos'era successo? cos'era morto in lei?... Il suo cuore era stato spezzato, e anche la sua vita era stata spezzata... era finita. No, la vita no.

Così i piccini son governati, e l'inferma è tranquilla; grazie ancora. Il generale stava in contemplazione davanti a sua moglie. Maurizio, per non aver aria di parlar sempre con lei, gli rivolse il discorso. Ebbene, generale, ci avete pensato? Il generale fece il gesto dell'uomo che non si ricorda alla prima; poi, dopo una spallata, rispose: No caro, non ho voluto perdere il mio tempo.

Gli risposi con una spallata, e gli feci cenno di passare in giardino. Per che fare? mi domandò. Per cominciare. Io butterò la mia giacca, tu butterai la tua, e saremo subito in arnese di combattimento. Capisco. Ma i padrini? Che padrini d'Egitto! Uno, almeno; e si può averlo in mezz'ora. Ti va lo Spazzòli? Son sicuro che non vorr

Ed aveva girato a destra la parte posteriore della chiesa picchiando una spallata contro lo spigolo del campanile, quando fu colpito da una luminosa idea e senz'altro scavalcò la siepe. Stavagli in faccia la casetta di Benvenuto, sbarrando quella finestruola a tre vetri da cui veniva fuori uno sbadiglio di luce rossa.

Il conte Gino, per altro, non fu molto contento del suo soliloquio. E perchè, Dio buono, se lo aveva fatto egli? L'uomo è di sua natura egoista. Si può senza troppo sforzo di educazione arrivare al punto di non desiderare la casa e la fortuna del prossimo; ma nessuna educazione può condurci a vedere di buon occhio che altri s'impadronisca e goda il pacifico possesso d'un fior di bellezza che abbiamo osservato ed ammirato noi. Noi, capite? Noi persona prima del singolare, quantunque i grammatici, buona gente, l'abbiano assegnata al plurale. L'ammirazione nostra è una specie d'ipoteca che prendiamo sulla cosa che ci ha colpiti e che farebbe tanto bene ad appartenerci. Ora, per un sentimento di questa natura, il conte Gino era triste? Lo sospetto fortemente, ricordando che nella chiusa del suo monologo egli fece una spallata, come se volesse con quella scacciar l'uomo «non troppo zotico e materiale», a cui in una spensierata liberalit