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63 L'un e l'altro smontò del suo cavallo, e pascer lo lasciò per la foresta; e nel fiorito verde a rosso e a giallo ambi si trasson l'elmo de la testa. Corse Rinaldo al liquido cristallo, spinto da caldo e da sete molesta, e cacciò, a un sorso del freddo liquore, dal petto ardente e la sete e l'amore.

Per la qual bestialitá, Nabucdonosor, di se medesimo per divina operazione ingannato, lasciato il solio reale, n'andò a pascer l'erbe ne' boschi; Simon mago cadde d'aria e fiaccossi la coscia; Roboam, re de' giudei, de' dodici tribi d'Israel ne perdé nove.

11 E giunse, traversando una foresta, a piè d'un colle ad una chiara fonte, ne l'ora che 'l monton di pascer resta, chiuso in capanna, o sotto un cavo monte. E dal gran caldo e da la sete infesta vinto, si trasse l'elmo da la fronte; legò il destrier tra le più spesse fronde, e poi venne per bere alle fresche onde.

TIRINTO dico, a costui 'l nostro Reno diè 'l patrio albergo; e poi, come 'l ciel volse, fu costretto a lasciare i dolci gioghi e pascer le sue gregge per le valli che 'l fiume, che detto ho, parte e abbraccia. Che dirò del pastor che l'Arbia onora? Di quel dotto pastore i cui vestigi van seguitando e pastorelli e ninfe, non altramente che lasciva greggia la lanuta sua guida?

ritorna in casa, e qua e la` si lagna, come 'l tapin che non sa che si faccia; poi riede, e la speranza ringavagna, veggendo 'l mondo aver cangiata faccia in poco d'ora, e prende suo vincastro, e fuor le pecorelle a pascer caccia. Cosi` mi fece sbigottir lo mastro quand'io li vidi si` turbar la fronte, e cosi` tosto al mal giunse lo 'mpiastro;

21 Essi che di guadagno e di rapine eran bramosi, e di dispendio parchi, vider ch'a pascer tante concubine, d'altro che d'aste avean bisogno e d'archi: che sole lasciar qui le meschine, e se n'andar di lor ricchezze carchi l

Per l'immensa parete, onde si gira Il gran Ciel de la macchina superba, Del Precursor santissimo si mira La dura vita e la ria morte acerba; Evvi, che da le turbe il piè ritira Vago di bere il fiume e pascer l'erba, Sol di ruvido pel tutto coperto, Solingo cittadin d'aspro deserto.

E non si pascer

Contr'altri, contra freme e combatte, Vuol parer dignitoso ed assennato, E il premon fantasie luride e matte. Egli è un astro smarrito ed oscurato Che di sua prisca gloria un raggio serba, E volge a rallumarsi ogni conato. Egli è una cosa angelica e superba, Egli è un Nabucodonosor del cielo, Dannato co' giumenti a pascer l'erba.

DON IGNAZIO. Io non cerco altro da lei in ricompensa del singular amar che le porto, che sia favorito da lei dirglielo con la bocca e con le mie orecchie sentir le sue parole e pascer per quel breve momento gli occhi miei avidi e affamati, in cosí lungo digiuno, della sua vista; ché da quel giorno della festa non fu mai possibile di rivederla.