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Ma tutti indarno, e su le piume ai venti Dissipati per aria al fin sen giro, Che per man d'AMEDEO tra i primi spenti Provò l'angoscia del mortal sospiro. Pianserlo di Chimèra i gioghi ardenti, E mesti di Limèra, ove l'udirò, Pianserlo i fonti, e scolorite in viso Il piansero le ninfe di Telmiso.

Voltato il promontorio di Montecristo, egli non vedeva più quel lembo di paese a lui caro, non vedeva più i poggi, le colline, i gioghi risalenti via via dalla spiaggia del mare fino ai monti di Cibao, che torreggiavano dal centro della sua isola natale. Abarima era quasi sempre accanto a lui, per consolare quel mesto dolore.

Giá d'erbe, fiori, piante e de' virgulti la terra d'ogn'intorno si verdeggia; quai poggi erbosi, e quai lor gioghi occulti han di frondose cime, e qual pareggia monte le nebbie. Ma de' boschi adulti ecco giá sbuca l'infinita greggia de gli animali: chi presto, chi pegro, chi fier, chi mansueto, o bianco o negro.

Come talvolta ad uom rassembra in sogno Su lunga scala, o per dirupo, lieve Scorrer col piè non alternato all'imo, mai grado calcar, offender sasso; Tal su gli aerei gioghi sorvolando, Discendea la Celeste.

È per altro da dirsi che non patissero troppo di quella perdita, poichè dagli abbandonati gioghi di Gorra e di Gottafrigia dilagavano facilmente a Giustenice, luogo assai più occidentale di Gorra, da essi posseduto ab antico e recentemente da essi accennato come appiglio di guerra nelle loro ambascierie al Finaro.

Il buon pastor, cercando le pendici de i santi gioghi, ha con novella cura novo oggetto trovato ai suoi pensieri; nova materia ha data a le sue rime: che l'interno splendore e 'l chiaro viso de la bella Tirrenia il petto ingombro gli ha del suo piacer, che la sua lingua d'altro non sa parlar, può, vuole che di lei, ch'or gli siede in mezzo l'alma.

Per lei fatto anco ha risonare i boschi colui, che sceso da gli alpestri gioghi onde discendon l'acque a i lieti paschi, de' pastor d'Insubria, in su le sponde del Re de' fiumi fe 'l suo nome chiaro cantando a l'ombra d'un gentil ginebro.

Pochi viaggiatori, m'immagino, passeranno per questi gioghi, diss'io. E son così belli! Da quindici giorni vado errando quassù, e non so come mi regger

Ei per deserte piagge da furor trasportato, solo e vago, errava, intorno pur con gli occhi fissi ne la cornuta diva. E 'n quello stato disse de l'amor suo cose nove, che ne suonano ancor le selve e gli antri. MOPSO. Dove, dicea, mi scorge or la tua luce, candida luna, per solinghe strade? Tirar mi sento ove per gli erti gioghi rara di piede umano orma si scorge.

Attraversando i fertili gioghi della Toscana e della Romagna, dappertutto si erano affacciate al mio sguardo scene atrocissime, alla cui memoria la calma solenne che in quel momento mi circondava, parevami il più desiderabile d'ogni bene terreno. Poi, quale strano passaggio dalla vita dell'istrione alla vita del monaco!