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Ma quando ti dico che sono sicuri. Lo voglio credere, ed è perciò che non mi faccio pregare neppure questa volta. Ma dico per dire. Se morisse? Pensa che sulle duecento mila firmate, in fin dei conti tu non ne hai versate più di ottantamila. Questo si sa! Un interdetto, deve ben pagare più degli altri.

Antioco informato di questi avvenimenti, passò prestamente coll’esercito vittorioso in Giudea, assediò e prese di assalto Gerusalemme, e l’abbandonò al sacco e al furore dei soldati. In tre giorni furono massacrate ottantamila persone d’ogni et

La turba ch'aspettando ne le valli stava alla posta, lor dava di mano: che in poche ore fur tutti montati; che con sella e con freno erano nati. 35 Ottantamila cento e dua in un giorno fe', di pedoni, Astolfo cavallieri. Con questi tutta scorse Africa intorno, facendo prede, incendi e prigionieri.

Ondeggiò il sangue per campagna, e corse come un gran fiume, e dilagò le strade. Ottantamila corpi numerorse, che fur quel messi per fil di spade. Villani e lupi uscir poi de le grotte a dispogliargli e a devorar la notte. 163 Carlo non torna più dentro alla terra, ma contra gli nimici fuor s'accampa, ed in assedio le lor tende serra, ed alti e spessi fuochi intorno avampa.

Miss Geraldina era ricca, possedendo per sola ottantamila lire di rendita; era senza fratelli, senza sorelle, senza parenti poveri che la seccassero, e a ventotto anni, era perfettamente libera di andare, venire, viaggiare, dove le paresse e piacesse.

E stimi tu, mi dimandò il capitano Zasio, questi straccioni, con sandali di pelle di capra, con feltro a tronco di cono, messi sossopra da un vescovo per riavere il Borbone e la schiavitù, discendenti legittimi di quei terribili e pomposi guerrieri, che armavano talvolta ottantamila fanti e ottomila cavalli, e sfoggiavano tuniche marziali di preziosi colori e scudi intarsiati d'oro e di argento, e tenerissimi della libert

L'oro che seco portava il Pusterla divenne bottino del traditore, il quale non si fidò di rimettere il piede in Pisa, ricordevole dell'avventura dell'altra volta, e domandò al capitano del Caspio che lo tragittasse a Genova. Questi, volendo (ripeteva) esser libero come il mare, pose a terra il suo carico, e tosto diede la volta per dove Ramengo gli comandava. Il quale poi sbarcato, a gran giornate come chi reca una prospera novella, attraversò la Liguria e il Monferrato, toccò a Vigevano i confini del Milanese. Quivi però dovette subire una contumacia, essendo allora sospetticcio di peste, e massime nella Toscana, ove la fame dei due anni precedenti sviluppò la contagione in modo che la sola Firenze perdette in quell'estate quindicimila cittadini. Veniva come un tremendo foriero di quella che infierì sette anni dopo; intendo la troppo famosa, descritta dal Boccaccio, che sterminò centomila persone in Firenze, ottantamila in Siena, quarantamila a Genova, settantamila a Napoli, fra Sicilia e Puglia cinquecentotrentamila, restando alcune citt