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Chi è? domandò Berto Candriani. Non lo conosci? disse il tenente di vascello Paolo Orseolo. È Milan, l'ex-re di Serbia. Oh guarda! esclamò Berto. Si muove bene in un salotto, meglio che sul trono, l'animale.... Il conte Orseolo diede una gomitata a Berto. Milan s'inoltrava, tenendo al braccio la contessa Lombardi, che gli presentò gli invitati.

Del resto, quand'ella, l'ultima degli Orseolo, era entrata in casa Bollati aveva creduto di entrare in una casa di gran signori, e non era disposta affatto a vivere di pane e di noci. A ogni modo ella sarebbe stata curiosa di sapere quali risparmi si potevano fare. Perchè ella continuava rispondendo da alla propria domanda non pretenderete mica che si stia senza gondola.

Milan gli sorrise soddisfatto; e mentre egli si allontanava con la contessa per dirigersi alla sala da ballo, Berto soggiunse a bassa voce con Paolo Orseolo: Mai visto il Rowing-Club! E tu? Il conte Orseolo si mise a ridere. Milan era giunto a Venezia in quei giorni, proveniente da Abbazia, dove aveva passato qualche settimana col giovane re Alessandro, suo figlio.

Trascurar non potevano i Veneziani emporeo così prezioso, e per favorire il commercio con quella piazza si hanno precise notizie fin dal secolo IX di trattati conchiusi dal doge Pietro Orseolo coi Saraceni, quindi co' re cristiani di Gerusalemme, i soldani d'Antiochia, di Tripoli, di Beruti, i re d'Armenia, gl'imperatori di Nicea e di Trebisonda, i soldani d'Aleppo, di Babilonia, di Rumili e gli imperatori dei Tartari . Flotte veneziane in isquadre chiamate mude, e comandate dapprima da un nobile eletto dal maggior consiglio, quindi dal senato, con ispecial commissione veleggiavano per assicurare la libert