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Notai, che all'istante in cui le matrone si chinavano per raccoglierle intorno ai fianchi quella ricca frangia di ebano, la giovinetta diede un guizzo, e subitamente sul seno e sulle coscie le candide maglie si imporporarono di una leggiera fioritura sanguigna.

Abbiam vinto, ripeto; ma la vittoria non è dovuta alle mie parole, tanto meno eloquenti delle tue: bensì è dovuta all'ardore, con cui tutta Roma sposò la causa di queste leggiadre matrone. Non ci ho avuto merito; non ci ho dunque colpa; e perchè vorresti farmi patire una pena? Io, per me, porto opinione che questa vittoria non insuperbir

Due matrone si son fermate all'ingresso, precedute da due schiavi piccini e bistorti. Fa entrare. Ah! dovrebbero essere di Marco Porcio Catone, che ci ha i più brutti schiavi di Roma. Stravaganze del grand'uomo. Ma, come qui le sue donne? Avevo preveduto la tua mala sorte con Valerio. Ora vedremo d'esser noi più fortunate. Che non posson le donne? Or dunque, un gran colpo!

La carne!... Questa schiava ribelle, non mai doma, Che freme al sol contatto d'una leggiadra chioma! Voi pur siete di carne, o severe matrone, E forse in qualche giorno di suprema oblivione E d'ardore supremo, da ogni sguardo lontane, Voi pure calpestaste le convenienze umane, E ai baci d'un ignoto vi abbandonaste ignude!

La contessa però, come abbiam veduto, era buona e generosa, ma altiera ed ostinata nelle sue risoluzioni, quasi avesse ereditato il carattere delle antiche matrone di Roma; essa non manifestò dispetto impaziente, ma il suo silenzio equivaleva a un comando.

Salve, speranza e presidio delle matrone romane. Meglio amerei esser desiderio di una tra esse; ma valgo troppo poco, lo so. Comunque sia, son cosa vostra. Senti, mamma, com'è carino? E' non par nemmeno uno di quelli che mettono il veto da per tutto. Bella fanciulla, io, se potessi, non metterei che un veto solo in mia vita. E a che cosa? Alle tue nozze con Claudio Pulcro.

Ecco, infatti; Catone si ravvolge nella toga e s'alza dalla sedia curule.... Viene a questa volta. Guai, a voi, troppo ornate matrone! , venga; lo accoglieremo come va. Io mi tiro in disparte. CATONE, seguìto da ERENNIO, con altri Littori e Detti.

Giovinette ardenti, donne all'amor crëate, Da una stolida legge a soffrir condannate, Non sognaste voi forse il gaudio d'un istante Ricordando il profilo d'un maschio sembïante? O superbe matrone, dalle vesti scollate, Che parlate d'onore e di virtù parlate, Io sorrido al severo vostro piglio glaciale Perchè so che i viventi hanno un nemico eguale!

Di tal modo passò molto e molto tempo, e uscì intorno all'ora che ne' vasti ed ombrosi giardini della villa Medici (dove, a quella stagione, quando non recavasi alla Malliana, soleva spesso ridursi papa Leone), traevano in folla i più facoltosi di Roma; patrizi, patrizie, matrone, spose, fidanzate, fanciulle, tutto ciò che di più voluttuoso potesse offrire allo sguardo quella citt

I marinai sono macchiette, a vero dire macchione, color carnesalata, con un grande cappellaccio di paglia, slavato e cotto, e coll'uniche mutande turchine. Baciccia, Faccin, Balillu, Néto.... Sicuramente le contesse e le marchese ne ricordano tanti, come un le matrone ricordavano, invidiando, i gladiatori.