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Bravo! L'essenziale è di impedire il matrimonio, opponendo alla petizione del giovane, ed al probabile assenso di vostra figlia, il veto paterno, che le leggi rendono inesorabile ogni qualvolta sia appoggiato da gravi ragioni, e convalidato dal voto degli Anziani. Voi leggete nel mio cuore, o nobile amico. La lettura è un po' difficile, ma le vostre lodi mi incoraggiano.

«Dato dal primo gabinetto di Sorveglianza pubblica la notte del ventisette settembre 19... Il veto del Gran Proposto. Velocissima è la corsa del tempo, anche per gli addolorati e per gli amanti, cui le ore sembrano secoli.

L'Albani stette alcun tempo senza proferir parola. Poi, coll'accento dell'incredulo che piega ad una convinzione autorevole: Amico... fratello disse al levita fino dal primo momento che mi occorse agli occhi quel veto, ho riconosciuto che esso racchiudeva una calunnia, una trama inqualificabile, contro la quale io sarò impotente a lottare. Essi... gli infami... avranno calcolato tutte le evenienze possibili... Egli che occupa un posto tanto eminente nella societ

Regolo e con lui la maggior parte dei trecento, dinanzi al veto che era giunto di fuori "di non tentare nulla per allora a favore di Roma", non vollero rimanere inoperosi, e per molestare l'eterno nemico presero queste determinazioni. Si arrolarono nelle truppe pontificie indigene; e catechizzarono i soldati in modo che nell'ordinanza di marcia, col pretesto che lor toccava la destra si ammutinarono. Gli ufficiali che volevano usare la loro autorit

Rattazzi trascinato dalla corrente non era, più tardi, alieno dall'inviar le truppe italiane su Roma, ma un veto superiore ne lo trattenne e giunse voce d'un nuovo intervento francese a Roma, finchè egli nella sua stridula fiacchezza cedette il posto al reazionario Menabrea.

Il Presidente, o la Soleil non cantava, dovette togliere il veto; ma da quella sera memorabile i signori della Direzione mutarono affatto di contegno verso Andreina. Non le fecero più la corte, non andarono più in estasi, non si precipitarono più nel suo camerino per adorarla.

Salve, speranza e presidio delle matrone romane. Meglio amerei esser desiderio di una tra esse; ma valgo troppo poco, lo so. Comunque sia, son cosa vostra. Senti, mamma, com'è carino? E' non par nemmeno uno di quelli che mettono il veto da per tutto. Bella fanciulla, io, se potessi, non metterei che un veto solo in mia vita. E a che cosa? Alle tue nozze con Claudio Pulcro.

Ma, per ciò fare, oltre il tuo beneplacito, mi bisognerebbe esser nobile, come uno della gente Claudia, della nobilissima tra tutte. Egli è pur vero che, di cotesti veto voi ne pronunziate troppo spesso, o tribuni. Ma egli è vero altresì che se fossero consoli le matrone, il laticlavio ci avrebbe più ossequenti a gran pezza. Oh, egli dee pur venire, il gran giorno!

Senta, non vorrei esser frainteso... Oggi pericolo non ne vedo... Non vedo niente che mi autorizzi a mettere il veto alla sua partenza per Roma ov'ella non va per un capriccio, ma perchè deve andare... Inoltre, se mettessi il veto oggi, converrebbe che lo mettessi domani, e doman l'altro, e chi sa per quanto ancora... La bambina è gracile, pur troppo, ha avuto una scossa forte, non si può aspettarsi che rifiorisca in pochi giorni.... Siamo, direi così, in un periodo di equilibrio instabile dal quale, spero, usciremo col tempo e con la pazienza.

«Io Fidelia, adulta, figlia di Terzo Berretta Gran Proposto di Milano, attestandosi unita dall'indissolubile vincolo religioso all'adulto Redento Albani qui sopra iscritto, aderisco di cuore, per quanto a me spetta, alla petizione di civile matrimonio formolata da lui salvo sempre il rispetto del veto paterno, come di legge, e l'adempimento delle cerimonie obbligatorie».