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Il cavaliere Duranti non aveva, per Zola, l'antipatia di sua moglie. Aveva letto poco, ma quel poco gli era piaciuto. Era uno scrittore che sapeva sviscerare i suoi argomenti e trovar il dramma in tutto quanto. Oggi la miniera, domani la Borsa, doman l'altro le strade ferrate.

Cristina... volle dire. Ma l'usciere, rialzandosi quattro buoni pollici, assicurò bruscamente che era inutile parlare di sua figlia in quel momento. Ne convengo, disse umilmente l'innamorato, ma domani, doman l'altro; dimmi tu il giorno. Giammai, disse, e parve che la parola inesorabile fosse scritta in carta bollata.

Ma io lo desidero, con tutte le forze dell'anima. Lo credo, lo credo; rispose il medico, tornando prontamente verso l'alcova. Parlavo d'altro, io; dicevo di voler provare un nuovo rimedio, per calmare la febbre. Ma la visita del gran consolatore si può ricevere ad ogni ora; e sia domani, o doman l'altro, come Vostra Eccellenza vorr

Se fossi un poeta, rispose Gino, tentennando la testa, non ci sarebbe bisogno di un simile aiuto. Ma non lo sono, e il rimario non basta. Quando si va? Anche doman l'altro, appena sia condotto lassù il burchiello; rispose il signor Francesco. Doman l'altro? È domenica; disse Don Pietro. Io ci ho la spiegazione del Vangelo.

Domattina aspetto la sarta.... ma doman l'altro.... Poichè la Valdengo non rispondeva, l'amica la urtò col gomito. Oh, sei nelle nuvole? Scusa, non ho sentito. La Orfei rinnovò la sua proposta. Doman l'altro? ripetè macchinalmente la Teresa. Che serve impegnarsi per doman l'altro? Tante cose possono succedere.... Mi fai ridere.... Che vuoi che succeda? Tutt'al più può cambiare il tempo. Appunto.

I parrucchier ch'acconciavan la testa non è da dir se facea disperare: oggi i capelli corti volea questa, doman gli volea lunghi accomodare. All'impossibil menava tempesta, minaccia il parrucchier di bastonare; se qualche scusa il misero allegava, con la granata via lo discacciava.

Carlo non aveva idea esatta del tempo; il giorno dopo appena svegliato disse: È domenica? No; t'ho detto doman l'altro. Se fosse stato oggi, avrei detto domani, rispose la Margherita con tuono cattedratico. Quand'è doman l'altro? insistè Carlo. Domani. Carlo passò un'altra giornata, triste, malcontento, capriccioso.

L'altro, livido tremando come una foglia, balbettava: Qua... qua... quanto? Tremila lire. Tutta la lunga persona del signor Daniele dette un'altra scossa. E... qua... qua... quando? Doman l'altro. ... ... ... Dal Facchinetti... Dal Facchinetti... Subito, subito, subito dal Facchinetti! esclamò cercando cogli occhi il suo cappello che aveva dinanzi, sul tavolino, e non lo vedeva. Andiamo.

Siam diecimila in torno a la tua cassa, doman sarem milioni.

strofa su strofa io costruisco i palchi eretti contro il ciel, del mio pensiero: tutte le imbevo del mio sangue nero perchè ben l’una contro l’altra calchi. E nulla vale a me, nulla a te vale il pazïente sforzo dïuturno: oggi, stranieri, in questo Asil Notturno: doman, forse, stranieri, all’ospedale.