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Il mio difeso Gaetano Tognetti è romano, riprese con fermezza l'avvocato. Io devo parlare di Romani. I Romani adunque lottavano: il conflitto era impegnato, si combatteva a Porta San Paolo, al Campidoglio, a Piazza Colonna, in altri punti della citt

Soggetta alla Repubblica di Genova la Corsica mal potendo sopportare il modo tirannico ond'era governata si sollevò. La vacillante Repubblica di Genova con improvvido consiglio domandò l'aiuto dell'Austria, indi della Francia, ma i Corsi stretti intorno a Pasquale Paoli, uomo di forte ed elevato carattere lottavano intrepidi contro gli stranieri invasori.

I pompieri, onorato corpo che vanta nobilissime tradizioni, senza badare a fatiche e pericoli, si moltiplicarono, spengevano incendi, sgombravano via le macerie, demolivano muri, salvavano quanti più potevano dalle case incendiate, trasportavano feriti, lottavano ogni giorno, ogni ora con la furia degli incendi, guidati dal sentimento del dovere e da profonda piet

Colla mente attristata e il cuore malcontento, con una burrasca di pensieri nel cervello, ove i progetti fantastici, lottavano colle idee sane, rivolse i passi verso l’interno della citt

Per determinare la mia orbita bisognerebbe calcolare le forze complesse che lottavano fra loro. Io amavo l'Agata sinceramente, essa aveva tutto il vantaggio dell'attrazione e tutto il danno della distanza, la contessa Savina perdeva nell'attrazione in forza della mia onest

Caddero, Sire, ma voi sapete il perchè: caddero traditi, venduti, perchè lottavano coi governi, e combattevano coll'armi de' generosi, e colla innocenza della virtù, mentre i governi pugnavano coll'oro, colle seduzioni, colla perfidia, coll'arti inique del delitto nascosto.

Il buon Cresti metteva in questi suoi segreti brontolamenti un sentimento alquanto involuto in cui lottavano confusamente mescolati e il piacer d'aver avuto ragione e il rancore contro gli avventurieri della felicit

E fissandola così ritta, pallida, pallidissima per l'abito bruno, per il diadema di capelli neri, coi grigi occhi illuminati da un'espressione in cui lottavano mille sentimenti contrarii, fissando la svelta forma, ch'egli aveva temuto di non potere allacciar mai colle braccia, l'inno semplice e immortale gli sgorgò dal cuore e dalle labbra: Come sei bella! proruppe, non osando quasi avvicinarla.

A misura che le sue riflessioni si consolidavano, la gioia, il timore e la tenerezza lottavano in lei: affacciossi alla finestra per ascoltar meglio quegli accenti, che valessero a confermare o distruggere la sua speranza, non avendo Valancourt mai cantato alla di lei presenza; la voce e l'istrumento tacquero di li a poco, ed essa ponderò un momento se doveva arrischiarsi a parlare.

La confusione divenne terribile, le grida dei feriti erano strazianti, dal campo nemico i colpi di fucile scoppiavano stridenti e incessanti come rulli affrettati di tamburo, le palle fitte come grandine giungevano miagolando e fracassando, dei garibaldini inermi lottavano corpo a corpo coi nemici, ne strappavano le armi, li assalivano a pugni ed a morsi, li rotolavano insieme per la china, come in una zuffa cogli orsi, chi correva, chi fuggiva, chi cadeva, il vociare era assordante dall'una e dall'altra parte, era un certame da disperati, un pandemonio.