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I soldati vivean per ogni terra facendo i sgherri, i bari ed i ruffiani: mangiavan le lor paghe i capitani. I maganzesi mostravan costanza, e zelo grande per l'imperatore, dicean di far eserciti in Maganza, ed era un tradimento il lor fervore. Giuravano a Marsilio un'alleanza per via d'un lor secreto ambasciatore, traendo in premio, i menzogner felloni, le sacca di crociati e di dobloni.

Quando fuor giunti, assai con l'occhio bieco mi rimiraron sanza far parola; poi si volsero in se', e dicean seco: <<Costui par vivo a l'atto de la gola; e s'e' son morti, per qual privilegio vanno scoperti de la grave stola?>>. Poi disser me: <<O Tosco, ch'al collegio de l'ipocriti tristi se' venuto, dir chi tu se' non avere in dispregio>>.

Di retro a tutti dicean: <<Prima fue morta la gente a cui il mar s'aperse, che vedesse Iordan le rede sue. E quella che l'affanno non sofferse fino a la fine col figlio d'Anchise, se' stessa a vita sanza gloria offerse>>. Poi quando fuor da noi tanto divise quell'ombre, che veder piu` non potiersi, novo pensiero dentro a me si mise,

Molti del cerchio, udendo queste cose, dicean basso: È ben ver ch'egli è guascone. Altri, a' quai sembrar vero tutto suole, tiravan gli occhi e avevan compassione. Ma perché allora s'usavan parole e fatti pochi per consolazione, fuor che un commiserar di que' commossi, a Filinor non s'offerser due grossi. Marfisa altro non volle ad esser vinta che bellezza nel putto e le avventure.

E invan quegli oppressi Dell'Itala terra Dicean: «Fummo grandi »In pace ed in guerraDisgiunte da forza Di mente e di cor, Le voci orgogliose Schernìa il vincitor.

Di retro a tutti dicean: «Prima fue morta la gente a cui il mar s’aperse, che vedesse Iordan le rede sue. E quella che l’affanno non sofferse fino a la fine col figlio d’Anchise, stessa a vita sanza gloria offerse». Poi quando fuor da noi tanto divise quell’ ombre, che veder più non potiersi, novo pensiero dentro a me si mise,

A Filinor si formava un processo per lettere venute di Guascogna Dicean ch'era vizioso e il vizio stesso, un canchero, una peste ed una rogna; che non si getta il sigillo in un cesso; che darlo a un dissoluto non bisogna, il quale, o per danari o per natura, firmerebbe qualch'orrida scrittura.

Turpino alla badessa manda a dire che si deve il silenzio custodire, perché non vuol che scandal si dilati. La badessa alle suore il precetto: le suore a capo basso, occhi serrati, tutte dicean: Silenzio vi prometto. Turpino intanto un prete, de' fidati, manda a Rugger col caso in un viglietto, e lo consiglia a fare a Carlo istanza di spedir genti, e buona speranza.

Di retro a tutti dicean: «Prima fue morta la gente a cui il mar s’aperse, che vedesse Iordan le rede sue. E quella che l’affanno non sofferse fino a la fine col figlio d’Anchise, stessa a vita sanza gloria offerse». Poi quando fuor da noi tanto divise quell’ ombre, che veder più non potiersi, novo pensiero dentro a me si mise,

I filosofi tristi il lor partito traean dall'adottar la passione, e dal provar ch'ogni umano prurito doveva aver la sua soddisfazione. Ridean del stabilito e proibito dai re, dai papi e da religione, e insin commiseravan gli assassini come oppressi e infelici pellegrini. Dicean che al mondo tutti aprivan gli occhi per caritá, per zelo e per bontade.