United States or Turkmenistan ? Vote for the TOP Country of the Week !


Erano quattro suoi condiscepoli, dei bei tempi in cui era stato scuolare di don Marco; e gi

Dal figliuolo si era lasciato indurre una sera ad entrare al caffè Biffi: passeggiavano da un pezzo sotto la Galleria, quando ad un tratto Giacomo scorse seduti ad un tavolino del caffè alcuni suoi antichi condiscepoli dell'istituto tecnico, e tutti volontari di cavalleria.

Nullameno, agli esami semestrali Giudaino ottenne il primo premio, con molto scandalo e molta indignazione dei condiscepoli più studiosi. Più tardi si venne a sapere che il maestro si era lasciato sedurre da parecchi vasi di mostarda a lui regalati dall'allievo. È inutile avvertire che Giudaino aveva rubati quei vasi nella bottega di sua madre.

Nella chiesa, mentre le litanie alla Vergine sonavano, egli dietro l’invocazione alla Rosa mystica era fuggito lontano. E come aveva appreso dai condiscepoli la corruzione, la scena del bosco gli era apparsa in una nuova luce. E il sospetto di non avere indovinato, il rammarico di non aver saputo cogliere un frutto che gli si offriva, allora lo tormentarono stranamente. Dunque era così?

Nella quiete del seminario Vincenzo si propose di lavorare seriamente per non deludere le aspettative di suo padre, che aveva riposta tanta fiducia in lui. L'intelligenza non gli mancava, e meno libero, meno distratto, fra condiscepoli gi

Pietro montava in furia, correvano pugni, si rodeva; ma poi, per lavarsi di quell'onta di essere stato fra i preti, per riavere la stima de' suoi condiscepoli, si sforzava persino a tirar giù certe bestemmie grosse come una casa, e che gli lasciavano poi, in fondo al cuore, un senso misterioso di rimorso e di timore.

Ah, la sua camera da studio! Quante ore liete vi aveva passate! Come in essa tutto gli rammentava la sua infanzia gioconda, la sua adolescenza felice e cinta d'affetto! Quando i suoi condiscepoli venivano a visitarlo oh! essi dicevano il tuo non è uno studio, è una reggia.

Ma il premio contestato da mille proteste ed a mille recriminazioni, mise il ragazzo a puntiglio. Giudaino, che non mancava di intelligenza, in breve tempo superò tutti i condiscepoli nello studio del greco e del latino. A sette anni egli traduceva Cicerone, e commentava Virgilio.

Bisogna però eccettuarne uno il quale sedeva nell'angolo vicino alla parete. C'erano ancora le sue iniziali A. E. Sicuro, si chiamava Angelo Emanuelli, poverino! Era pallido, tossicoloso; d'inverno aveva sempre freddo, d'estate pativa il caldo in modo straordinario. I suoi condiscepoli lo chiamavano agnello e gli amministravano una dose straordinaria di scappellotti.