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L’ultima volta che egli fu in Svizzera a vendere le pecore, invece delle quattro giovenche che aveva in animo di comprarvi, ne riportò un bel cronometro d’oro, il primo che si vedesse in Gressoney e quel cronometro lo regalò l’anno appresso a Jose il capraro, allorchè questi con rischio della vita, trasse un bambino dal torrente ingrossato dai temporali.

Avevo fatto un mezzo miglio, quando vidi venire verso di me un uomo a cavallo a una cavalla baia. Quello , dissi, mi pare Nino D'Amico.... Se è lui, ha da esser devoto a qualche santo. Mi avanzo: era lui. Salutiamo. Oh, co....co....compa....pare Giorgi! Dove si va, compare Nino? Scendo alla masseria per parlar con Ntoni il capraro. Ringraziate Dio d'avermi incontrato, gli dissi io allora.

Il canto di quel gufo era davvero di cattivo augurio: gli avesse a incogliere qualche disgrazia? E gli si presentò dinanzi agli occhi la morte, col suo sinistro riso di scheletro; vide dietro di lei il buio dell'ignoto.... parvegli di sentir grida e gemiti, e fu preso dal terrore: sbattè le palpebre, come per far sparire quella tetra visione, mentre l'anima sua si rimpiccioliva, si rannicchiava basita nel fondo più riposto del suo corpo. C'era un Dio, l'aveva inteso dire: ogni scellerato (ed egli in quel momento riconosceva d'esserlo) doveva render conto delle proprie azioni a Lui, Giudice severo e inesorabile.... Aveva pur sentito parlare d'inferno, di pene eterne, nel fuoco eterno, tra gli eterni gemiti dei dannati.... E il bandito feroce, impasto di iena e di leone; lo strano innestatore che era venuto ad applicar le mazze del brigantaggio calabrese alla pianta incespugliata e rachitica del brigantaggio siciliano; l'uomo alla cui scuola dovevano perfezionarsi Umberto Riggio e Biagio Valvo, i quali a loro volta dovevano formare capi feroci quali De Pasquale, Leone, Rinaldi, Rocca, Capraro, Sajeva, Plaja ed Alfano, si frugò con mano febbrile nel petto, ne tirò fuori l'abitino della Madonna con un sacchetto gonfio di vari santi, e lo portò alle labbra fervorosamente. Allora tentò di scusarsi, d'attenuare la gravit

Il pover’uomo la prese; e, sentendo sopra di fissi li occhi maligni e acuti del capraro, fece un supremo sforzo per sostener l’amarezza; non masticò, non inghiottì; stette con la lingua immobile contro i denti.