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Come rideva lo speziale; come si mostrava maligno! Però ho poi mangiato quella tal foglia! ma tardi, tardi assai.... Ma vi annoioAccennai di no nel modo meno aperto che io potessi. Ma sentite, ora viene il meglio della storiella. Il signor De Boni.... to' eccolo». L'uscio della farmacia sbattè con rumore. Il sindaco entrò nel salottino e, nel vedermi, non potè dissimulare il suo malcontento.

L'avvocato più balordo di prima girava intorno gli occhi affumicati, come un uomo che si sveglia e si trova seduto su un cataletto. Questo episodio fece dimenticare la Ludovina e la serata finì serenamente a onore e gloria di Carlinetto. Quando i vecchi giovinastri furono nella via, il vento gelato che soffiava dal Sempione sbattè loro in faccia un villano nevischio.

A me giunge, a me giunge il pianto alterno Che mi persegue e che cessar non vuole, Lugùbre, sempiterno, Vipistrello che al buio sbatte l’ali, Nube che offusca il sole! Fuggon dinanzi a me gioia e bellezza, Fugge la luce a novo ridesta. La temeraria ebbrezza Fugge d’amore e l’estasi del bacio.... Solo il dolor mi resta!...

E d'improvviso Valeria fu sveglia. Era tornata in . Si rizzò a sedere urlando, e sbattè coi pugni sulla faccia gialla che voleva metterle la maschera. Vide i due dottori, e il vecchio chirurgo, e la suora di carit

Con uno strillo d'indignazione e d'odio, Anne-Marie la afferrò per le ben conosciute scarpe dipinte, e le sbattè l'aborrita e ben ricordata faccia per terra. Le altre otto le furono date tutte insieme; e furono gettate per terra e detestate e calpestate.

Vi avverto ancora che queste notizie scritte sulla mia cartaccia sono tutta roba rubata: io non ne so tanto: vi domando perdono e ve ne interrompo la lettura; perchè anche a me l'interruppe la voce del conduttore, che, avendo gridato: Serravalle! Serravalle! di tutta forza sbattè lo sportello del vagone.

Eccellenza, si può levare la benda, disse Nicola al ricattato. Don Bastiano si levò il cappuccio di sul capo, e si sciolse la benda: sbattè le palpebre abbagliato dalla luce improvvisa, poi guardò intorno. Si trovava in una specie di grotta con la volta a cupola, dalle cui pareti trasudava un umidore verdastro.

«Una sera, alla presenza della bella caffettiera, gli misurai un ceffone che lo sbattè contro il muro. Si fece pallido di rabbia, ma non reagì. Raccolse il cappello che gli era caduto, e borbottando sommessamente, uscì dal caffè dove non si fece più vedere

Barbarini esitò un istante prima di disdire l'ordine, mentre gli uomini aspettavano con le cime in mano; a un tratto, a un'altra rollata, piegandosi la nave sulla dritta, la lancia vi sbattè violentemente con uno schianto, mentre voci paurose gridavano: A riva!... Portateci a riva!... w Alza! gridò Barbarini, incitando gli uomini con energici gesti. La lancia a riva!

E per me il simbolo è chiaro: quei grandi fiumi giallastri, larghe trecce di cenci color d'itterizia, che il vento strappa e sbatte brutalmente, sono bandiere austriache che attizzano le onde d'un mare di baionette inondante monti e pianure.... Il mio motore risponde loro, aggressivo, ronzìo formidabile che cresce e si propaga negli echi, come il calpestìo d'un esercito in marcia.