United States or Turkey ? Vote for the TOP Country of the Week !


Grazie agli aiuti di quell'amico sincero e di chi gli voleva bene, la candidatura, che gi

Ma io non credo che i giornali, così senza nessun interesse diretto, prenderebbero a cuore la candidatura di mio figlio.

Il cavaliere Cacace è un proprietario piacentino, futuro candidato alle elezioni generali, avendo egli il maggior titolo per aspirare alla candidatura: l'et

Venne finalmente il giorno dell'elezione. Il professore assicurava che, in fondo, non ci teneva affatto, che aveva accettata la candidatura perchè gli sembrava doveroso accettarla, ma che, se non lo nominavano, se ne sarebbe dato subito pace. Poteva dir senza presunzione: Tanto peggio per gli elettori; perchè il nome su cui gli avversari suoi s'erano concertati era un nome insignificante, ridicolo e peggio. Anche prima d'esser uomo politico Alberto Varedo aveva degli uomini politici l'equanimit

Questa asserzione che io non sia capace di svolgere l'idea della stazione in Trastevere, è una asserzione stupida, un mezzo per gettare la sfiducia fra i miei elettori; ma glielo farò veder io se sono capace; glielo farò vedere a questo stupido scribacchino del Fieramosca, continuava don Pio, cercando in altri giornali se si parlava della sua candidatura.

O che poni la tua candidatura? Che c'entro io? replicava Varedo. Si discorre in tesi generale. E, tra serio e scherzoso, egli citava una sentenza di Cicerone da lui gi

Una moglie va in giro raccomandando alle sue amiche la candidatura di suo marito; non parla dei meriti di lui, non dice quello che egli far

Rimasto vacante per la morte d'un deputato un collegio della provincia di Cuneo, gli elettori pensaron a lui e delegarono una Commissione di notabili a offrirgli la candidatura nei termini più lusinghieri. Sarebbe stato singolarissimo onore pel collegio l'essere rappresentato da un uomo di tanto merito, un uomo che, così giovine, era gi

Per quanto siffatte manifestazioni rimanessero deboli ed isolate, pure il re borghese non si liberò mai della paura del grande morto. Egli stava di fronte ai napoleonidi come prima l'imperatore di fronte ai Borboni. La sua condotta sospettosa nella rivoluzione di Romagna non gli era stata imposta puramente dal suo amore dell'inerte quieto vivere, ma anche dalla paura dei giovani principi Bonaparte, che associavano alla sedizione «il loro nome conquistatore». Quando Ortensia col figlio salvo passò per Parigi, il re permise non altro che una visita alla principessa, la quale in altri tempi sotto l'impero aveva benevolmente interceduto per lui; ma il colloquio fu tenuto segreto alla stessa diplomazia francese; e non appena si udirono presso la colonna Vendôme alcune grida sospette, subito i pericolosi ospiti doverono abbandonare il paese. Una nuova legge di espulsione inibì ai Bonaparte insieme e ai Borboni il suolo della Francia, non però sotto pena capitale. Il re volle sottoporre a una medesima legge le due dinastie detronizzate con l'intenzione, che il popolo considerasse l'una e l'altra come forze della reazione dirette contro la libera corona borghese. Non appena sorse nel Belgio il disegno di chiamare al nuovo trono un Leuchtenberg, il re fu spinto dal timore a un passo ardito: fece propalare a Brusselle la voce, che egli avrebbe visto volentieri l'esaltazione del figlio, il duca di Nemours. Scansata con questa mossa la candidatura del napoleonide, la politica borghese ricadde nella sua consueta sterilit

Don Pio continuava a guardare i giornali e a fare brevi e dispettose osservazioni. Questo giornale sostiene la mia candidatura perchè sono caratista; questo perchè il direttore mi deve cinquemila lire; quest'altro perchè sono consigliere della Banca Romana; tutto interesse, nient'altro che interesse! continuava a dire sorridendo amaramente. Se non fosse così, tutti mi lapiderebbero, tutti.