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Le danze erano cominciate da qualche tempo, e noi, sorpassando alcuni salotti di danzanti, ci arresteremo un momento in una stanza parata di damasco celeste, dove, vicino ad un caminetto sul quale ardono legna odorose, sta un tavolino attorno a cui giuocano la signora Guglielmi, un uffiziale, un finanziere ed una mascherina elegante in dominò bianco sul cui cappuccio vedesi accuratamente cucita una camelia rossa uguale a quella che mirammo nel gabinetto privato di Rosina.

Che? come? gridò Laurenti. Oh la mia povera camelia! E come mai la è caduta? Forse il vento.... Oh, non ha tirato vento, stanotte; rispose il giardiniere. Sar

A diciotto anni, più leggiadra ancora della sorella, alta, flessibile, bianca come una camelia, bionda cogli occhi neri, s'innamorò perdutamente di un giovane ingegnere, Silvio Tronconi, poverissimo e così gracile nella sua pallida bellezza che pareva una donna. Lo aveva conosciuto in casa di un'amica, dove lo studente si recava qualche volta a conversazione malgrado la selvatichezza dell'orgoglio, che gli faceva fuggire ogni occasione di feste per non mostrarsi nella ridicola decenza della propria miseria di orfano. Il mondo è severo cogli abbandonati, che hanno bisogno di conquistarlo per vivere, e se ne sentono la forza. Egli non aveva che una piccola pensione, appena sufficiente per non morire di fame, assegnatagli da uno zio, vecchio impiegato, il quale divideva così con lui la propria tutt'altro che lauta; quindi, venuto a Bologna per frequentare assiduamente l'Universit

Or via, biondissima creatura, volete che vi parli da amico, da uomo a cui foste un giorno «croce e delizia al corQuesto Bello, non è un uomo per voi, elegantissima camelia variegata, degna di ornare la risvolta di un abito tagliato dal Cosci, non fatta per insudiciarvi all'occhiello di un Alfredo da trivio, o di un Armando.... da quadrivio.

Le donne spagnole, dalla carnagione di camelia, stavano ferme all’intorno e silenziose la guardavano. Di fronte a lei, su l’altro lato della tavola, era seduto il suo amante: un fino tipo di giovine hidalgo, sbarbato, liscio, elegantissimo, di quelli che si vestono a Piccadilly e fischiano le canzonette di Montmartre nei corridoi dell’espresso Paris-Madrid.

Errato, può darsi, riprese Rosina con accento un poco più dolce; o, almeno, azzardato di troppo. Ed in che mai? In che? non vedi tu quella camelia rossa che spicca sul marmo dello stipo? La vedo: vi sta ella forse male? Non dico ciò, riprese Rosina, ma nessuno dee azzardarsi di adornare il mio segreto gabinetto senza mio permesso. Orsù chi ti ha dato quel fiore?

Povera camelia! esclamò, affrettando il passo: e fu quella l'orazione funebre dell'uccisore alla sua vittima.

Ora, in quella ch'ei si provava a leggere tre esametri intieri, rosso in viso come una ciliegia, poichè si vedeva tanto vicina la dama e ne udiva la voce salire fino a per la prima volta, soave come un susurro della brezza, fu scosso improvvisamente dalla festevole parlantina del giardiniere. Signor Laurenti, buon giorno! Oh, buon giorno, Giacomo. E come va la camelia?

Rosina mesceva a queste riflessioni qualche lacrima che involontaria le cadeva dal ciglio: le parea di essere assolutamente come rinchiusa in un cerchio incantato di un negromante dal quale non poteva uscire. Ripensò al primo momento in cui nel più remoto del passeggio, sulla riva del mare, in compagnia della fida Mary, ella (terminava appunto l'anno) aveva per la prima volta veduto quell'uomo straordinario lanciarsi arditamente nei flutti in burrasca e salvare una misera fanciulla cadutavi: onde ella pure, accorsa sul luogo, aveva prestato qualche soccorso alla giovane uscita miracolosamente dalle acque, e così si era formato un gruppo fra lei, la cameriera, la fanciulletta e quell'uomo misterioso. Ricordava quali affettuose parole quell'uomo le avesse rispettosamente dette, e quali fatidiche e strane espressioni avesse usato nel pregarla di accettare un fiore (cioè una camelia rossa), dicendole che, come essa fosse appassita, ne avrebbe rinnovato il dono. Al che la stessa Rosina avendo replicato non potere accettare, egli risposto avevale: «Signorina, io non vi sono straniero quanto forse credete; il mio dono è innocente e l'offro all'innocenza; esso sar

Se non m'inganno, la vostra Fidelia deve aver compiuto i diciannove anni... Ella è nata nel 1963, all'epoca in cui ebbi anch'io una figlia... una figlia che si chiamava Stella... no... mi inganno... Giacinta... o piuttosto Camelia... Questi tre nomi c'erano nella famiglia... e so di averli iscritti ne' miei registri... Ah! voi siete un padre fortunato, signor Proposto... Avete potuto tenere presso di voi una figlia per diciannove anni, mentre a me, de' miei dodici, non ne rimane più uno.