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Trecento carri a stanghe all'aria sulla banchina infocata si offrono loro fervidamente.... Io vorrei attaccarvi, piuttosto che cavalli, grandi aquile forti!... Tutti i cavalli da tiro, tutti i cavalli da soma, e anche i muletti, s'impennano inebbriati dal possente odor della guerra e dalla folleggiante canzone del cannone!

Inutile essa ben sapeva la propria intercessione, presso i selvaggi frequentatori del sotterraneo, e sapeva pure che poco tempo passerebbe tra l'arresto ed il sacrificio. Quindi, battendo dei piedi sulla banchina che le serviva di marciapiede, Giovanna lanciossi come una furia fuori della porta sulla via coll'intenzione di gridare al soccorso alla folla dei transitanti.

In fatti scendeva il crepuscolo smorzando le tinte, raddolcendo le linee. All'Oriente, rossa ancora degli ultimi riflessi del sole, appariva la luna. Per diminuir la forza della corrente contraria, il barcaiuolo piegò alquanto verso sinistra, avvicinandosi di più alle Zattere. La gondola rasentava i legni ancorati lungo la banchina, piccoli legni per la massima parte di bandiera austriaca, provenienti dalla Dalmazia e dall'Istria. Qua e l

Ventura sarebbe stata per Giulia e le sue compagne, se fossero cadute in potere di un tal brigante; ma non fu così: altre bande della peggior natura da noi descritta incontrò la gentile comitiva mentre si avvicinava alle spiaggie del mare, ed una fucilata uscita da un bosco circostante, che rovesciò il cocchiere dalla banchina, diede indizio agl'infelici della situazione loro.

Io dovevo starmene tranquillo, dovevo sentirmi sicuro e felice, dopo averti vista laggiù, sulla banchina, tutta occupata di quell'uomo e dei vostri figli, senza un saluto, un cenno, uno sguardo per me; dopo essermi nascosto da voi, da te, come una spia, come un ladro! Non so, non so; senza l'amico che mi stava accanto, non so come, non so dove avrei trovato la forza di padroneggiarmi. Era Perez?

"Non vi movete o siete morto" gridò con voce imperiosa uno della banda che avea apparenza di comando, e veramente inutile sarebbe stata la resistenza d'un solo e inerme contro quattro armati e di quella specie! Manlio rimase immobile sulla banchina ove era salito.

Obbedì, si fermò, vide a poco a poco diminuire la distanza che separava i due gruppi: la donna col figlio e la familiare avanzarsi in prima linea, sull'orlo della banchina, il padre e l'altro figlio scendere i gradini della scala di bordo e porre il piede a terra. Oltre il gruppo delle donne piangenti, dietro un carro carico di bauli, avvenne finalmente l'incontro. Egli trattenne il respiro, e lo stesso moto del suo cuore parve arrestarsi un istante; ma il sangue gli rifluì rapidamente per tutte le arterie e il petto gli si gonfiò al soffio dell'aria, in un improvviso senso di sollievo, quasi di gioia, di timida e incredula gioia, vedendo che quell'uomo non si stringeva con impeto alla donna sua ritrovata dopo tanto corso di tempo, non l'abbracciava con tutta la forza delle sue braccia nerborute, non restava a guardarla negli occhi per riconoscerne e possederne l'anima; ma le dava due baci sulle due guance, due baci calmi, appena fraterni, quasi distratti, e subito dopo si volgeva, prima ancora di abbracciare il figliuoletto, a cercare i bagagli. Per un momento, a quella vista che aveva temuta atroce e insostenibile, tutta l'oppressura, tutta la mortificazione dell'anima si disperse, tutta la coscienza della sua forza e del suo diritto tornò ad assicurarlo. Quella donna era sua per quel che gli costava di fremiti, di spasimi, di estasi, di pianti; gliel'aveva guadagnata, gliel'aveva meritata il fuoco divampato nel suo cuore, la fiamma dell'estro accesa nel suo pensiero e nella sua fantasia. Ella gli si era accordata perchè si era sentita necessaria a lui, perchè quegli ardori, quelle febbri si erano comunicati a lei, rivelandole tutto un mondo, tutta una vita dei quali non aveva sospettato l'esistenza accanto a quell'uomo freddo e misurato. Un moto d'orgoglio, un senso di trionfo lo animò; ma fu un lampo. Gi

Una barca ci porta alla banchina sulla quale si sono riuniti curiosando degli abitanti della citt

Non sono molti. L'amaro conforto dei saluti non è per tutti. È una folla varia che si dispone lungo la banchina, con le pallide facce attente alla nave, aspettando. Vi è qualche cosa di funebre in questa attesa. Infatti la partenza di un emigrante per un lontano paese ha un po' della morte. Egli muore alla sua vita consueta. Muore per i suoi, muore per il suo paese, sparisce verso l'ignoto.

Non riuscendo di reggersi, di star seduto sulla banchina, andava brancicando in ginocchio tra le assicelle del legno in traccia d'una pipa che gli era sfuggita dal taschino e di cui non poteva più far senza.