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Mandai uomini nostri a formare rapidamente, perchè non fallisse una parte del disegno ch'era promessa e che era diversione importante, un nucleo di colonna in Lione, fidandone la direzione a Rosales, a Nicolò Arduino e all'Allemandi: in quel nucleo era il giovine Manfredo Fanti, più tardi Generale, Ministro, e nemico nostro.

Arduino si mostra dapprima pronto e prode; va incontro a un esercito tedesco che scende per Tirolo, e lo sconfigge; e regna, come pare, indisputato un anno e piú. Scende Arrigo al principio del 1004, e Arduino va pure ardito contro a lui; ma è allora abbandonato da' suoi conti e principalmente da' vescovi.

Ecco sen vien Arduino d'Ivrea Dentro il cappuccio del suo mesto sajo, Ma le vive speranze ond'egli ardea Mandan dagli occhi bagliori d'acciajo. Passano cento, ne seguono cento, Dai campi sorgono e dalle citt

Assalgono per via la scorta del feretro portato a Germania; e in men d'un mese, addí 15 febbraio, s'adunano a Pavia, e gridan lor re un italiano; uno di nuovo de' potenti marchesi, Arduino d'Ivrea, di quella famiglia degli Arduini di Torino, la quale, venuta al tempo de' re francesi, e cresciuta sotto essi e gli Ottoni, teneva ora tutti i comitati a manca del Po da Vercelli a Saluzzo.

Mancato di vita nel 1757 il Pontedera, mentre tra molti candidati disputavasi l'onorevole posto vacante, rimase la custodia del giardino appoggiata alla fede e perizia di Pietro Arduino, che godeva il posto di primo operajo del giardino medesimo, fino al gennajo del 1759 more veneto; quando tra li molti aspiranti fu dalla pubblica clemenza prescielto Giovanni Marsili veneziano, ritornato poc'anzi alla patria da un lungo viaggio da lui intrapreso ed eseguito a proprie spese per le principali citt

E quindi a un tratto, senza che si veda bene il perché, Arduino piú che mai abbandonato, ovvero stanco o infermo, si fa monaco all'abazia di Fruttuaria, dove poi muore addí 29 ottobre 1015. Uno degli uomini piú variamente giudicati nella nostra storia, re legittimo, usurpatore, scomunicato, santo fondator di monasteri; ad ogni modo ultimo italiano che abbia osato por mano alla corona d'Italia.

Fu in quelli invidia solita italiana, e in questi vendetta delle angarie ed usurpazioni giá esercitate contro essi da Arduino marchese o da Arduino re? Difficile a risolvere questo punto di uno de' piú interessanti episodi di nostra storia. Certo, Arduino è accusato dagli annalisti poco men che unanimemente.

Tutto ciò fino al 1013; quando ridisceso Arrigo, veniva a Pavia abbandonatagli da Arduino, e quindi a Roma dove fu incoronato imperatore con Cunegonda moglie sua. Ma, ciò fatto, o non volesse o non potesse altro, tornava a Germania.

Quindi si trova Arduino risalito in forze ne' suoi comitati soliti, e prender Vercelli e forse Novara, ed allearsi con Oberto II d'Este ed altri potenti conti e marchesi, e porre un parente suo vescovo in Asti, ed opporvisi Arnulfo l'arcivescovo di Milano, il gran nemico di lui.