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Aggiornato: 24 ottobre 2025


In questa condizione umiliante si trovavano quel giorno il conte Luca e la contessa Zanze Rialdi, cugini dei padroni, relegati insieme con la loro figliuola Fortunata a una finestra di fianco che dava sul rio e dalla quale il Canal Grande si vedeva solo in iscorcio. la finestra era esclusivamente per i Rialdi, chè anzi essi dovevano dividerla con Don Luigi, precettore del contino Leonardo, e con un'altra signora soprannominata la contessa Ficcanaso per la rara abilit

La signora Teresa aveva una gran simpatia per Gasparo Rialdi e per Margherita; per Fortunata provava una sincera commiserazione, ma non poteva intendersi con lei, col conte Luca o con la contessa Zanze; erano caratteri troppo dissimili dal suo.

Non ne parliamo.... Mi dia piuttosto un bacio, e buon viaggio.... Gasparo abbracciò intenerito il dottore, sfiorò ancora una volta con le labbra la fronte gelida di Fortunata e corse a precipizio giù per le scale. Uscito dal palazzo, egli fece in un lampo la strada che lo divideva da casa sua. Il conte Luca e la contessa Zanze lo aspettavano con ansiet

Donna senza giudizio! le diceva il marito. Non la volete finire? Non lo sapete che c'è qualche signora che non vien più da voi per non sentir certi discorsi?... E cosa son questi colori sul vestito?... Via subito quel nastro. Oh, rispondeva la contessa Zanze. Voi sareste capace di aver paura anche se vi portassero in tavola un piatto d'indivia mista col radicchio rosso!

La contessa Zanze, che nella sua fervida fantasia lo vedeva gi

SPAGNOLO. Válame Dios, ¿que hombre es este? GIACOMINO. Un siciliano indiavolato. CAPPIO. Mira che criar, che zanze, che bravositá xe questa. Donca un ladro, mariol, zaffo, razza de zaffi, assassin, gramo, disgraziatazzo, schiuma de canaia, mostazzo de cavra, piegora grinza, ingenerao d'un castronazzo, becco de quattro corna, s'è cazzao in questa osteria da por sottosovra questa casa?

E se dobbiamo esser sinceri, quegli a cui spettava anzitutto quest'ufficio delicato era il gastaldo, zio della Rosetta, volpe vecchia, il quale lasciava correre, sia che si fidasse della furberia della nipote, sia che non volesse disgustare il giovane conte, e in ogni evento, sperasse di tirar l'acqua al suo molino. L'ultimo rifugio della contessa Zanze era don Luigi.

Bei ministri di Dio! borbottava la contessa Zanze riferendo al marito questi colloqui. Bei ministri del Vangelo! Si lavano le mani come Ponzio Pilato. E perchè non ve le lavate anche voi le mani? rimbeccava il conte Luca. Siete un ministro di Dio, voi! Andate proprio a cercarli col lumicino i fastidi? Che può importarvi di ciò che passa tra Leonardo e la Rosetta?

Storditi sotto il cumulo di tanti dolori, il conte Luca e la contessa Zanze benedissero il figlio e la nipote quasi senza parole, quasi senza lagrime. Solo quando l'uscio si richiuse dietro i due profughi, si sentì dalla stanza uno scoppio rumoroso di pianto.

Ora pareva a lui che fosse necessario di sventar la trama, perchè, sebbene non ci fosse nulla da dire contro la ragazza, quello non era un partito adattato pel padroncino, e da misere nozze la servitù non poteva sperare mancie, regali convenienti. E poi non c'era una ragione al mondo di favorir gl'intrighi della contessa Zanze, che al capo d'anno non dava un centesimo a nessuno.

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