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Aggiornato: 7 maggio 2025


Col gran numero di volumi di ogni genere divorati in quei quattro anni, tutto lo scibile umano ripensato, analizzato, rifatto dalla positiva scienza moderna, era passato a traverso il mio cervello e vi aveva lasciato un germe di orgoglio. Vivevo soltanto con la testa. Il cuore, la immaginazione mi si erano dunque atrofizzati? Infatti, niente di fresco, di giovanile sentivo in me. Invano avevo vent'anni! L'unico mio svago era stato disegnare; disegnare aridamente; copiando disegni altrui. Quando però mi convinsi che pure in questa meschina operazione la secchezza dell'anima mia traspariva nella rigidit

Tutti i giorni passavo un'ora o due al cimitero e pensavo alla vita, a una fanciulla, ai bimbi, alle sue toilette, ai suoi nonnulla, alle sue scarpine, ai suoi guanti, alle sue moine, fra le croci e le foglie secche col sole pallido e le stradette umide io vivevo! O speranze! o memorie! Io lavoro: studio il tedesco. Mi avvinghio sempre più al passato. Dove l'avvenire?

Avevo compiuto i miei studi liceali ed ero rimasto quattro anni incerto, esitante intorno alla professione da scegliere. Egli mi aveva lasciato libero di studiare a modo mio per scoprire in me l'indizio di qualche vocazione più spiccata; e non avevo scoperto niente. Vivevo appartato dalla societ

Vivendo con lei, dormendo sotto lo stesso tetto, conoscendola intimamente, è impossibile che non abbiate visto prepararsi la catastrofe. Non vivevo più con lei. Venivo a trovarla talvolta. Dove è allora il vostro domicilio? A Zurigo. Quando veniste qui? L'altro ieri. Nulla vi fece sospettare il disperato proposito? Soffriva più del consueto. Vi chiese qualche volta di separarvi? Mai.

Come più vivo sentii quel giorno il vuoto della sua partenza! Lo sentii con una acuta nostalgia di tutto il mio essere, con un sentimento crescente del nulla in cui vivevo, in cui ero sempre vissuta.

Vi ho pensato, ma poichè ho avuto la forza di sopportare la disgrazia di mio padre, sento di poter reggere a qualunque altro distacco. Vivevo in una completa ignoranza di affari, nell'abitudine di star bene e nell'inganno di credermi qualche cosa nel mondo!... in piena spensieratezza, abbagliata dall'illusione, mi son trovata ad un tratto nella dura necessit

C'è stata un'epoca della mia vita in cui sono stato innamorato di Titania. Io ero allora un ragazzetto appena settenne e vivevo in una vecchia villa toscana, fra le giogaie petrose della Gonfolina e i lecci medicei di Artimino.

«, io ero abbastanza sufficente a me stesso, finchè vivevo come Diogene in una botte. Ma Diogene ha in un cattivo compagno. Ora che ho bruciata la vecchia botte, non so più dove rintanarmi. «Potrò credere a qualche altra cosa ora che non credo più in me stesso? Voi dite di e so che pregate per questo.

Vivevo assorto tra i rumori strani Della vita febbrile affaccendata, Dimenticando l'ora, il , la data, Noncurante dell'oggi e del domani. Era bel tempo ed il cangiante smalto Del ciel verdastro e grigio verso sera Facea parer tutta la folla nera Che passava serrata sullasfalto».

Se poteste sentire come mi si conficcano più addentro i chiodi delle tempie!.... Vorrei non poter pensare! Soltanto non pensando avrei un po' di requie!.... Ma ci accostiamo alla fine. Sopporterò questa tortura; voi troverete un rimedio per addormentarmi il pensiero.... C'è un rimedio? Ah!... Benissimo! Vivevo di odio, di gelosia, di amore sfrenato.... Avrei voluto fuggire lontano, ma non potevo.

Parola Del Giorno

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