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Aggiornato: 5 giugno 2025


Madonna Bianchinetta Fiesca, venuta poc'anzi a sedersi sulla sua sedia comitale, li vide entrare abbracciati, ed abbracciati correre a lei. Non era da farne caso, perchè così li vedeva ogni giorno; ed ella finalmente ne era tutta felice. Anch'ella amata, a' suoi bei tempi; ma più rispettata che amata, essendo stata sposata ad un uomo dabbene, ma austero di modi, e diciamo pure un po' orso. E vedova, e invecchiata nella vedovanza, era vissuta l

La Orfei inviò con la mano un bacio all'indirizzo dell'angelo e proseguì: Non dico di mio marito, ma mia suocera, fin ch'è vissuta, e le mie cognate e tante mie carissime amiche mi han tagliato i panni addosso senza misericordia.... Perchè questa ingiustizia?... E anche tu, povera santa, per un'unica leggerezza, rischi di trovar dei giudici arcigni.... Ma coraggio, sai.... Io ti difenderò sempre.

Come più vivo sentii quel giorno il vuoto della sua partenza! Lo sentii con una acuta nostalgia di tutto il mio essere, con un sentimento crescente del nulla in cui vivevo, in cui ero sempre vissuta.

Gli venne l'ispirazione da qualche ora di vita vissuta, più notevole e strana, perchè infinitamente malinconica in quella ridente cornice?

Amatevi fra voi, pei dolci e belli sogni ch’oggi fioriscon su la terra, uomini de la penna e de la guerra, uomini de le vanghe e de i martelli. Schiudete i cuori: in essi irrompa intera di questo l’eterna giovinezza. Io passo e canto che vita è bellezza, passa e canta con me la Primavera. Alla mia seconda bambina vissuta un mese.

Ebbene, quando io la lasciai, ella mi confessò che era nata a Napoli, era sempre vissuta, a Napoli e solo da un anno si trovava a Parigi!... L'avresti riconosciuta per italiana, tu? Alla prima occhiata! dichiarò il Martellieri. «Non, mais, faudrait pas me mener en bateau, tu sais»? disse il Berlendi, mentre gli altri ridevano alla bizzarra espressione.

Il ritorno dei Torre Vivaldi a Genova fu salutato come un fatto di rilievo. La donna, vissuta nella solitudine del convento, era a mala pena conosciuta di nome; però la sua sfolgorante bellezza, circondata da tutti gli agi del suo grande stato, destò l'ammirazione universale, più manco di una cometa sopraggiunta d'improvviso nel nostro sistema planetario. Tutti fecero a gara per avvicinarsi alla bella Giunone dell'Olimpo ligustico, e beati gli Dei e semidei, ai quali lo stato loro, i titoli sonanti e la larghezza del censo, consentivano di starle vicini ed entrare in dimestichezza col fortunato Giove. Il quale lasciava ammirare, lasciava corrersi la gente dattorno; accoglieva tutti, faceva buon viso ai giovani, come ai maturi. Più tardi ci occorrer

Eh, lo immagino; balbettò. Vissuta tanto tempo a Corte, non passer

Mai più, se pur ella fosse vissuta, mai più la loro affezione si sarebbe svolta limpida e calma come l'acqua d'un gran fiume che corre tra due rive fiorite; mai più nelle placide sere, seduti l'uno accanto all'altra, avrebbero discorso tranquillamente d'arte, di letteratura, di musica; mai più ell'avrebbe suonato per lui i pezzi ch'egli preferiva.

Castagnola ha cantato in una romanza, Emellina, la tragica fine di Corradino, il tradimento di Astura e la sua morte. Emellina è il nome di una fanciulla, figlia di Frangipane, la quale, vissuta in un castello solitario fra il cielo, il mare e le selve, s'innamora di Corradino, al primo apparir di costui, e invano tenta di salvarlo. Il soggetto è buono, ma non sempre son buoni i versi.

Parola Del Giorno

dell’esule

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