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Aggiornato: 3 maggio 2025
« Avevo ragione di dirvi che avrei vinto? « Avete vinto! «Volevo sorridere di trionfo, ma sospirai di rammarico: « E che mi vale? « Non siete contento? « Io?... mi corressi; io sono felice!...
Or s'apparecchia a por le forze estreme: lo scudo ove in azzurro è l'augel bianco, vinto da sdegno, si gittò lontano, e messe al brando e l'una e l'altra mano.
PSEUDONIMO. Né io ho cessato di ricevergli, perché ho sempre avuto desiderio de riservirceli: ché colui che rifiuta i servigi mostra che non si diletta di farne ad altri; ed io resto vinto da tante cortesie, e tanto piú mi sono stati cari quanto che gli ho ricevuti senza dimandargli. GIACOMINO. Ricordatevi ancora.
Ella notò nel cartoncino, col suo lungo spillo, il colpo vinto; poi disse, quasi fra i denti:
Ed avendo patteggiato poi co' visigoti spinti a spalle dagli unni, e conceduto loro di passare e stanziare sulla destra del Danubio, egli fu in breve assalito, vinto ed ucciso da essi ribellati. Questo fu il primo stanziamento grande fatto da' barbari di qua da' limiti di Augusto.
Quale poteva essere la vita della giovanetta ognuno può immaginare. Affidata a mani mercenarie, la sua educazione fu fiacca, incerta, senza una guida severa, priva totalmente di quelle influenze benefiche che la vigilanza dell'affetto apporta ed assicura. L'istinto del bene, innato nell'anima sua, corse i maggiori pericoli di essere vinto ed attutito. Gente strana, esempî tristi e brutali, passarono intorno a lei, pericolosamente. Nella casa, nulla che valesse a inspirarle un sentimento di nobilt
Alle donne Italiane, che noi Vinceremo, o morremo, direte! A Mentana non abbiamo vinto, nè rifiutata la vita! Vi ponno essere dei popoli più steady, direbbero gl'inglesi, e ch'io tradurrò forse male, con impassibili, cioè che marciano in colonna serrata al passo verso delle batterie, che ne fanno macello e quelle colonne si serrano a misura che il ferro ed il piombo nemico le dirada.
Sì. Crederai sempre a me?... E a nessun altro?... Sì!... Sì!... rispose Giorgio vinto, consolato, innamorato; e Lalla, in compenso di una tale promessa, lo fece delirare con un furore di baci. In quella commozione e in quel trasporto la duchessina era spontanea e sincera. Povero Giorgio, tanto buono!
Comprendo che il tuo ritorno nella casa della tua memoria l’abbia esaltato, e che all’approssimarsi dell’anniversario doloroso ti sanguini il cuore. Ma ho vinto l’esitazione perché mi sembra che appunto in rispetto di quella memoria, appunto in suffragio di quell’anima, si debba superare questo male. Mortella. Sì, sì.
Un corriero spedito dal Conte Lancia si presenta a Manfredi, e gli dice: «Messere lo Re, abbiamo vinto.»
Parola Del Giorno
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