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Aggiornato: 15 ottobre 2025
«Sissignore, ha perduto,» dice mostrando il fante di picche; e soggiunge modulando la voce con dolcezza melanconica: «mi lasci dire che se lo merita; non è così che si gioca; per vincere la sorte bisogna prima vincere la propria impazienza; scompaginare le carte, come ha fatto lei, è una profanazione.» A Donato riesce di ridere, e l'altro «non rida, è un canone dell'arte.»
Me pur gli insulti colsero Dei grulli e dei perversi, E, inesperto degli uomini, Un tempo anch'io soffersi.. Allor pensai che inutile Pazzia sono i miei canti, Che un vano desiderio È il vincere i pedanti! E mi tentò, nell'aride Mie notti d'apatia, La vile idea di scegliere Men faticosa via; E, a tesser panegirici Alla Morale e a Dio, Nel branco delle pecore Giurai d'entrare anch'io!
E avresti poi la forza di sopportare una vita dura e piena di pericoli? Non sai quanti ragazzi attratti dalla poesia del mare, dopo aver provato quella vita di privazioni e di paure, vi hanno rinuncialo spossati e spoetizzati. Prima di esporsi alle grandi fatiche, bisogna aver coraggio di affrontare le piccole, prima di essere grandi, bisogna esser piccoli eroi, come dice bene tua sorella; perciò, se vuoi darmi retta, incomincerai a vincere la tua pigrizia ed a metterti a studiare sul serio; quando avrai superate le difficolt
Il giorno però ch'egli venne a dirmi: Vuoi vedere gli Spiriti? Io ho avuto paura e ho interrotto a mezzo l'esperimento mi lasciai vincere dalla curiosit
Ed or che presso le fatiche estreme O vincere, o morir m'accingo in armi, Non mi turba la morte, o ciò che insieme Sul punto del morir possa incontrarmi; Solamente, o fedel, per me si teme Che de l'alta belt
M.^r Black faceva un inutile spreco di eloquenza. Egli predicava ad un convertito. La miniera di Rignano s'affacciava ora a Roberto come una tavola di salvamento che non gli era lecito di respinger da sè. Un sì detto a M.^r Black gli precludeva la strada a ogni debolezza verso Lucilla e lo allontanava da Valduria, ove la sua presenza non riusciva che a insidiar la pace della buona Maria. E poi egli avrebbe avuto nuovi ostacoli da vincere, nuovi rischi da affrontare, e solo in una attivit
La Nena diede un urlo e il Frascolini fu scosso dall'espressione strana di sgomento, di dolore, d'ira, che apparve su quel volto contratto. Allora, per vincere l'inquietudine da cui si sentiva dominato, si pose a gridare, a urlare a sua volta, col braccio teso, col pugno chiuso; pareva volesse percuotere un'immagine odiata ch'egli si vedeva ritta dinanzi.
Dovete vincere quelle irresolutezze del vostro carattere, che vi fa sempre appigliare ai mezzi termini. Abbiate il coraggio dei vostri sentimenti. Non si può aver un amico ed un amante. Sono due affetti che si somigliano troppo. Non mi amate più? Amate un altro? Lasciatemi. Siate di quell'altro. Non ci rivedremo più. Almeno non cercheremo più di vederci. Coraggio.
Subito. (Va a rassettare.) Uh! che disordine! Ma qui si vede che la maggior colpevole sono stata io. Che cenciaiola! (Ripone nella cesta i brandelli e nei cassettini della scacchiera le pedine.) Rimettiamo nel quartiere i soldati con cui il nonno deve vincere le battaglie.... Suona la ritirata: a letto, a letto. Bravi, così!
Il dolore di mia madre era intenso. Capivo che ella evitava, quanto più era possibile, di rammentare il povero nostro caro assente per non accrescere lo strazio del mio cuore; ma, in certi momenti, ripensando le rivelazioni di quel giorno, io non riuscivo a vincere il sospetto che ella si sforzasse di far apparire il suo dolore più grande e più intenso che veramente non fosse. La scusavo, la giustificavo; avrei voluto però che ella avesse gi
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