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È vero che non volete più udir parlare di Francesco Villon e di letteratura? Permettetemi di essere indiscreto. Io avevo osservato da tempo che in casa vostra c'è un po' di malumore: non siete felici e spensierati, ora che la felicit

François Villon non aveva oramai sulla sua anima se non il potere di risvegliar quegli echi dolorosi. La sera che aveva trascritto il Rondeau era stata seguita per lei da una tormentosa notte di dubbi, una delle tante notti in cui sognava a occhi aperti. Folco l'amava? L'amava davvero o si trattava d'un semplice capriccio?

Non aveva detto venti parole nella serata e lasciava parlar lei; la scrutava per sapere se godeva; era orgoglioso di leggere su quel volto piccolo e bruno l'espressione del piacere, stava attento ad ogni suo gesto, quasi per interpretarlo. La beveva, o si lasciava bere. E Villon? chiese a un tratto Ariberto. Folco sussultò come avesse udito lo sbatacchiar fragoroso d'un uscio alle sue spalle.

Ed egli vi ha risposto che io non traduco più Villon con lui e che mi annoio a udirlo parlare della poesia francese del XV secolo.... Vi ha detto questo?... A un dipresso, rispose Ariberto. Ma, caro amico, son due anni che ne sento parlare e son due anni che porto pazienza. Vedete di quali colpe mi accusa? Miserie, non vi pare? E perchè non lo lasciate parlare? Tutti noi abbiamo il nostro tic.

Non dovevi lavorare intorno a Villon? seguitò Ariberto. Mi avevi detto, se non erro, che avresti cercato alla Biblioteca Nazionale ciò che ti occorre? C'è tempo, rispose Folco. Ora Gioconda deve divertirsi. Tocca alla contessa richiamarti al lavoro. -osservò Ariberto, sorridendo per attenuare nelle parole il senso di rimprovero. La contessa volse il capo lentamente.

Mi sono dilettato a frugar nelle biblioteche, principiando da quella di casa mia, che è abbastanza ricca; poi ho avuto per un tempo l'idea di scrivere qualche saggio critico e biografico; uno studio, per esempio, sulla vita e le opere, specialmente sulla vita romanzesca, di François Villon.... Per ciò mi recai a Parigi con Gioconda, mia moglie.... Ma eravamo, si figuri, in viaggio di nozze!... Sono stato a Parigi quattro mesi e ancora oggi non so dove sia la Biblioteca Nazionale.