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Aggiornato: 28 giugno 2025


Il Folengo pareva ringiovanito per la confidenza con cui lo trattava il principe Santanera, e aveva data quella festicciuola ai bambini dei villeggianti pel solo gusto di mostrare il principe in casa propria.... A me, personalmente, quel giovanotto era antipatico.

Villeggianti precoci! disse Maurizio alla sorella. Ma gi

La Griselda ha molto divertito il buon popolo di Corsenna, ed anche in certi punti lo ha commosso. Non così la colonia dei villeggianti, a cui pare, e giustamente, che il patetico non faccia buona prova, con le teste di legno. Del resto, non potendo far dire delle cosacce al suo Fasolino, il povero burattinaio ha perso la met

Allorchè furono alla stazione, ed egli stava per salire sul treno, la donna seguitò a bassa voce: Desidero baciarti. Si guardò intorno; la stazione era popolata di villeggianti in attesa del treno che doveva giungere da Milano. È impossibile! disse. E con voce in cui era tutto lo schianto d'un'anima, soggiunse: Addio, Brunello; addio, bambino caro; addio, passione; piccolo fauno impertinente!

Le contessa di Challant aveva fin d’allora richiesto al babbo se volesse dar lezione di gravicembalo in parecchie famiglie di villeggianti; ma il babbo, non potendo abbandonare la miniera, aveva rispettosamente respinta la proposta. Volendo ora rimettersi all’antica professione, veniva da che il primo aiuto dovesse richiederlo alla castellana d’Issogne.

All'Acqua Ascosa. Corsenna, 15 luglio 18... Ci sono molti villeggianti a Corsenna. Li chiama la bont

..... Pochi anni dopo le famose cinque giornate di Milano, Alfredo aveva 16 anni all'incirca. Egli, collo scopo innocente di fare una visita autunnale a' suoi cari parenti d'ambo i sessi, villeggianti nei dintorni dell'Adda, imprende un viaggio pedestre, in forma sportiva, con sacco a spalle alla militare. Si dovevano percorrere dal domicilio di Alfredo 43 chilometri, ed alle ore 16, di quel Venerdì, 13, etc. egli ne aveva percorsi soltanto 34.

La fiera di beneficenza ci porta via tre ore buone. Oramai non ne possiamo più. Siamo in moto dalle nove del mattino; sentiamo il bisogno di sedere, e non per pochi minuti. Inoltre, lo spuntino del mezzodì non ha fatto altro che aguzzar l'appetito. Gli "artisti" lasciano il teatro delle loro glorie alla vigilanza del segretario comunale, e vanno a desinare all'osteria, piuttosto male, ma non senza buon condimento d'allegrezza. Poi, tant'è, vogliono dare un'ultima occhiata alla fiera, contendersi gli ultimi doni, sentire le ultime suonate della banda di Dusiana. Tutto è venduto, portato via alla fortuna del polizzino; restano i banchi vuoti e la cassa piena. Si son fatte seicento novanta lire; paion poche, e si arrotonda la cifra, quotandoci in parecchi per aggiungerne dieci. S'intende che sono settecento lire nette, da consegnare alla direzione dell'Asilo. Le spese le abbiamo fatte noi villeggianti, così per la banda di Dusiana, come per l'arredamento dello stabile e per l'ordinamento della fiera. Dei doni per la lotteria, i due terzi sono stati regalati dalla contessa Quarneri. Sia detto a sua lode; non diventer

La sera capitarono il medico, il segretario comunale, l'organista, che suonava abbastanza bene il pianoforte e col quale ella ripassava talvolta un po' di musica. Esprimevano tutti il rammarico ch'ell'avesse tardato così a lungo a venire, perdendo un seguito di belle giornate come non se n'erano viste da un pezzo. E mancando lei era mancato molto al paese.... , la sua casa era il luogo di riunione preferito dei villeggianti; vi si era ricevuti con tanta cordialit

La scuola, chiusa da due mesi, non si riaprirebbe che ai primi di ottobre, nel tempo per tutti i villeggianti di ritornare a Bologna. Ma anche l

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