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Una moglie dotata delle più squisite doti di cuore e di mente, colta del pari che amabile, la signora Giuseppina Strepponi divide con quest'uomo di tempera antica, con questo artista privilegiato, i sereni travagli della villa. L'armonia regna nei due cuori, e questa armonia produce nella casa l'ordine e il benessere.

Essa serbava spesso per lui qualche dolce del desinare. Allora Drollino, che era fiero e non voleva mangiare i dolci a ufo, le recava delle pesche stupende rubate per lei con somma maestria e non lieve pericolo, dal frutteto stesso della villa. La bambina, complice innocente, mangiava con piacere le frutta proibite! Invertita, ma pur sempre la scena eterna di Adamo ed Eva!

Dalla terrazza della villa si poteva vedere il Morning Star ancorato nella piccola baia: e se dalla sera si doveva arguire la notte, il viaggio di quei signori sarebbe stato delizioso.

Nella nostra storia noi eravamo rimasti sulle alture di Villa S. Giovanni, dopo la resa d'una divisione borbonica che ci lasciò molto materiale da guerra, cannoni, fucili, munizioni, cavalli, ecc.; lo stesso successe a Soveria con altra divisione. Da Villa S. Giovanni alla capitale della meridionale Italia fu una marcia trionfale.

Simili ariette, così cantate, si sentono con gran diletto, tutte le sere estive, nella pubblica Villa di Palermo, e moltissime persone di ogni ceto corrono ad esserne ascoltatrici»⁵¹⁶. ⁵¹⁶ A. Forno, Opuscoli, p. CCXXX. In Napoli, 1792. Kephalides vi assistette nei primordî del sec.

Una sola, fra le persone che frequentavano Villa Valdonica, si sottraeva a quella specie di posa obbligatoria per gli altri: il duca di Majoli. Giovane, colto, elegante, un dramma domestico lo aveva precocemente maturato. L'espressione abituale della sua fisonomia era una grande seriet

In istrada, la prima persona che s'offerse allo sguardo di Roberta fu Cesare Lascaris, il quale era incamminato verso la villa, quietamente, secondo l'abitudine. L'espressione di lui appariva serena, della serenit

La valle, nella quale è sita la villa S. Martino, e dove si vuole che una volta abbia avuto un palazzo Scipione Nasica, è straordinariamente bella. Essa rimane nel grembo di quelle maestose montagne, che si elevano dal lato della Corsica. Un ruscello serpeggia nel verde del fondo, d'ambo i lati una ricca vegetazione, molte case sparse nel verde, e sino a dove giunge lo sguardo un'abbondanza benedetta di vigneti carichi d'uva, come se si fosse nella campagna felice di Napoli. Chi ha la contentezza nel cuore, può certo viver felice col

Anch'io mi sono ingannata, disse Elisa, non è una villa la nostra, ma una casa, lo ha detto Maria, poi vedrai, ma non aspettarti grandi cose, e diede un sospirone, contenta d'aver rimediato alle esagerazioni dei giorni passati. Sar

Almeno non andranno a fare gli eroi su e giù della via Toledo e ai Giardini della Villa, mettendo sossopra, senza averne diritto, i cuori delle belle napolitane.