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Aggiornato: 13 giugno 2025
Oh, potete immaginare replicò il Venosa ch'appena quell'uomo pronunziò il casato Jannacone, gi
Voi siete un vile, signore! disse il principe al Venosa con molta calma. E vili tutti coloro.... e fra essi alcuni, che si mostrarono sin ad oggi tra i miei amici migliori.... posava gli occhi sul D'Antella, sul duca della Pandura, su altri, i quali mi calunniano, mi colpiscono, nell'oscurit
La principessa si rallegrava tutte le volte che vedea la sua giovane amica. Diana non perdea d'occhio nè Enrica, nè il Venosa. Vide che questi avea all'occhiello alcuni fiori: gli stessi fiori che erano in un magnifico vaso, smaltato d'azzurro, su uno stipo nel salotto. Era facile argomentare che la principessa gli avesse donati a Adolfo.
L'amo.... non quanto amo voi! disse con foga il Venosa: e baciava le estremit
In quest'uomo ella avea riconosciuto Marco Alboni, l'intendente del marchese di Trapani, sì ben noto anche al nostro lettore. Si trovavano tutti riuniti: il marchese, Diana, la principessa, il Venosa. Avremmo da dirvi qualche cosa di molto confidenziale! incominciò la principessa. E si voltava verso Marco come per far capire che colui era di troppo.
Entrò, mentre sghignazzavano: erano almeno una quindicina. Andò diritto verso il Venosa, che guardava, insieme con gli altri, la tetra fisonomia del principe ed era rimasto un po' scosso dal suo improvviso arrivo.
La principessa fu eccitata dalla collera. Ella sapea che Diana amava il Venosa. La fanciulla erasi mutata soltanto per l'ambizione ch'ormai gonfiava il suo cuore: sapea di poter conquistare il Re e disprezzava l'umile giovane sin allora adorato: la giudicava alla sua stregua. Non poteva ormai contenere il suo odio per lei.
Ella dava il braccio al vecchio balì di Cantadera; non volea lasciarlo bruscamente per un giovinetto: ma fece capire al Venosa che la seguisse. Ogni tanto si voltava verso di lui; sorrideva, gli parlava. Il vecchio balì stanco, e non volendo poi servir di balocco, trovò un pretesto per allontanarsi. Voi sarete il mio cavaliere alla cena! disse la principessa al Venosa.
Questo giovane era il signor Adolfo Venosa, non è vero? Roberto avea sempre vigilato da mesi su tutto ciò che Diana faceva: avea spiato chi essa riceveva: avea cercato su lei le più ragguagliate notizie. Chi siete voi? Il diavolo? ripigliò Diana, sapete tutto....
Diana la guardò, per un istante, esitando. Poi la raccolse: avea riconosciuto le sue cifre: si alzò e disparve. Il Venosa non capiva più in sè dall'allegrezza. Quell'atto era più che una garanzia di riconciliazione. Si trattenne, per qualche tempo, a parlar con la signora Teodora: ma i suoi discorsi erano ben slegati.
Parola Del Giorno
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