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Aggiornato: 1 giugno 2025


Il sole del 26 maggio era al tramonto e tra le poche carrozze che circolavano sulla deliziosa sponda del Mediterraneo una se ne scorgeva che all'occhio indagatore presentava un aspetto diverso dalle altre. Perchè coperto quel veicolo? perchè vuoto? poichè ben difficile scoprire in quel fondo oscuro un coso a sembianza umana, che dico? a sembianza d'un demonio!

Gaspare era fuori sulla spianata, ritto sulla carrettella, che faceva chioccare la frusta a tutt'andare di braccio per annunciare la sua presenza, e il cavallo bigio dell'ortolano, fra le stanghe del veicolo, teneva giù la testa verso terra, senza commuoversi punto a quello schioppettio.

Il primo pensiero, fu quello di metter mano al pugnale. Ma mi trattenni e, strappando la sua mano dal mio petto, gli aggiustai sul muso tale un pugno che andò a ruzzolare tra le ruote del veicolo senza più articolar parola.

Salimmo nella carrozza da posta verso mezzogiorno. L'antico veicolo dipinto in giallo e rosso e tirato da quattro cavalli, ci poteva illudere un istante di non vivere in un'et

Il settario di Loiola, per quanta poca pratica avesse delle cose militari, avea capito che un assalto era stato dato dalla parte di terra al castello, e conoscendo quanta importanza avea lo stesso, come veicolo, e protezione delle comunicazioni tra la flotta ed il quartier generale, corse immediatamente dall'ammiraglio, per prevenirlo del pericolo, e sollecitarlo a non abbandonare Castellamare.

A ogni sussulto si correva involontariamente col pensiero nelle cellette del veicolo che accarezzavano l'arrestato come la guaina accarezza la lama, a palpeggiare gli incassati come se si avesse avuto paura che si fossero rotta la testa o stessero in lotta coll'ultimo alito di vita. Chi saranno? E l'interrogazione faceva rabbrividire.

Elena comparve portando un lume; salutò il fratello e lo invitò ad entrare. Il baroccio era pronto. Io vado gridò Bortolino; e saltò in fretta sul veicolo. Poi diede una frustata, brontolò un arrivederci e Brunello si mosse verso il portone. Marco lo teneva per le redini. Lascialo stare che lo guido io gli disse il padrone.

Si udì dunque nella berlina la parola: Grazie! pronunziata dal giovane, ed il rumore di un bacio lungo protratto come la speranza! Il veicolo fendeva lo spazio a guisa di allodola. La parola magica: guida tripla, gli aveva dato le ali.

Il Sant'Angelo volle accompagnare l'ospite fino al carrozzino e poichè egli vi fu salito accanto al fattore Beppo, che in quel frattempo s'era rinfrescato il becco con un buon bicchierone di vino preparatogli dalla Vige sotto la pergola, rimase a lungo sulla spianata dinanzi alla casa finchè il veicolo si perdette tra il verde della campagna alla girata del colle.

Discesi dalla vettura, noi le camminavamo a fianco, studiando di precorrerla quando il terreno ce lo permettesse. La strada, scavata a giri nel fianco della montagna, ci offriva d'accorciar di molto il cammino che il veicolo doveva seguir tutto e ci arrampicavamo sui rialzi per balzar dall'altro lato della strada.

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